SCIOPERO NATUZZI: AZIENDA E MAESTRANZE AI FERRI CORTI. L’INCUBO FINE CASSA AD OTTOBRE. RISCHIATO L’INCIDENTE
QUOTIDIANO DI PUGLIA 14 GIUGNO 2013
di Nicola NATALE
Laterza dipendenti natuzzi si fermano ai cancelli senza entrare |
Un’altra
giornata di passione. E le posizioni che si allontano sempre più tra la
dirigenza della Natuzzi e gli operai che scioperano davanti ai cancelli dello
stabilimento di Laterza. Nulla di fatto dall’incontro tenutosi ieri negli
uffici dello stabilimento con i dirigenti della azienda leader internazionale
nel settore del mobile imbottito.
Non è passata la controproposta aziendale di effettuare un periodo
di prova per la riorganizzazione dei calendari di lavoro. I sindacati che vorrebbero distribuire equamente le giornate di lavoro tra tutti i circa 500 dipendenti non si fidano delle risultanze aziendali e temono sia solo un ulteriore modo per non concedere nulla. Attualmente
vi è chi lavora a tempo pieno e chi una sola settimana, questi ultimi con una drastica
riduzione dello stipendio.
Ma non è questo il motivo fondamentale dello
sciopero dicono gli operai che si alternano davanti all’opificio in contrada
madonna delle grazie, quanto la mancanza di certezze sul loro futuro da ottobre
in poi. La cassa integrazione straordinaria scade e dei progetti che dovevano
dar compimento all’accordo di programma nemmeno l’ombra.
Pasquale Natuzzi, presidente dell'omonimo gruppo |
Una telefonata del
presidente Pasquale Natuzzi sembra
sia arrivata in mattina ad alcuni rappresentanti sindacali per convincerli ad
abbandonare una forma di lotta che esaspera le difficoltà in un momento critico
per l’economia.
Le voci si incrociano senza conferme attendibili anche sulla
delicata partita contabile tra l’inps e l’azienda che comunque nel suo ultimo
comunicato del 27 maggio scorso annuncia un risultato netto in miglioramento di
2,4 milioni dopo le imposte ed una posizione finanziaria netta positiva per 28,6
milioni al 31 marzo 2013.
Problemi di solidità quindi sembrano non esserci ma
manca ancora il piano industriale, la cui assenza è motivata sempre dal
persistente peggioramento della situazione internazionale.
In mattinata si è
sfiorato anche l’incidente poiché un gruppo di 5 lavoratrici che erano entrate
al lavoro sono poi dovute uscire dallo stabilimento per l’assenza dei
rappresentati per la sicurezza. Il loro prelievo da parte di un’auto messa a
disposizione dall’azienda non è stato accolto bene dai manifestanti e un operaio sedutosi in terra e gli
altri che attorniavano il mezzo hanno rischiato di farsi investire da una
rapida retromarcia.
Un’ennesima dimostrazione che l’atmosfera è tesa e la
grande concordia che è sempre stata mostrata nei confronti della dirigenza ed
in particolare dal presidente è stata inevitabilmente intaccata dalle ultime
vicende.
Michele D'Ambrosio, sindaco di Santeramo |
Nono sono mancate le visite del sindaco di Laterza Gianfranco Lopane e
martedi quelle del vicesindaco di Cassano Murge e del sindaco di Santeramo Michele D’Ambrosio. Quest’ultimo avrebbe parlato della possibilità di insediamento di
una grossa azienda senza aggiungere ulteriori particolari.
Ma lo scetticismo è
forte e lo sciopero resta.
Mentre sono tanti gli operai che fanno formazione
negli stabilimenti di Cina, Brasile e Romania: che cosa ne sarà del glorioso
distretto del mobile imbottito appulo-lucano si chiedono gli operai? A Ginosa,
dov’è sorge un altro enorme stabilimento altra assemblea con tutti i lavoratori. Da domani anche questo stabilimento è in sciopero ad oltranza come ci
conferma Antonello Zicari, rappresentante sindacale della fillea cgil. Il
timore, confermato anche da
quest’ultimo, è che i 1920 esuberi
annunciati non siano più riassorbiti visti i continui rinvii nella
presentazione del piano industriale.
Commenti
Posta un commento