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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

IL MURO DI GOMMA. Il presidio sul fiume Lato resta perché i lavori languono.

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CASTELLANETA  Area di "cantiere" all'incrocio della provinciale 12 con la provinciale 14. I lavori si sono di fatto interrotti a pochi giorni dall'avvio. QUOTIDIANO DI PUGLIA 28 maggio 2018 edizione di TARANTO di Nicola NATALE A sette mesi e sette giorni dall’inizio del presidio permanente sul fiume Lato, la battaglia non è ancora finita.  Perché di battaglia si tratta visto che i lavori sono solo iniziati e non procedono con l’urgenza che il caso richiede.  Per questo i manifestanti e le tende del presidio non smobilitano e rimangono lì ad esigere la corretta gestione degli appalti per il rifacimento degli argini del fiume Lato e delle due provinciali 12 e 14.  CASTELLANETA (Taranto) - Il gruppo dei manifestanti che manifesta in presidio permanente dall'ottobre del 2017 per ottenere la percorribilità delle provinciali 12 e 14 e la riparazione completa degli argini rotti del fiume Lato. Un caso simbolo quello sollevato dalle associazioni T

GINOSA & MARINA RELOADED.

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GINOSA vista dal belvedere sulla circonvallazione nord. ( photo courtesy of Vincenzo D'Angelo ) di Nicola NATALE Si intravede un inizio di programmazione nelle attività dell’amministrazione ginosina.  Capitoli a lungo lasciati insoluti - anche durante i primi due anni di insediamento della giunta 5 stelle - sono ora affrontati, perlomeno sotto il profilo della progettazione.  Tra i macro-esempi di cui si è già scritto l’affidamento della progettazione per la messa in sicurezza di via Matrice all’impresa Geo Tecnologie di Bari. GINOSA Al centro il solco della gravina di Casale che funge da letto al torrente Lognone Tondo. Sulla sinistra il costone che regge via Matrice. Un primo passo per quella che si può definire l’emergenza numero uno per ridare speranza agli investimenti turistici e riconnettere la città moderna con il centro antico. Oltre a rimettere nel pieno possesso delle loro proprietà i 18 cittadini inizialmente sgomberati e i 64 proprietari di immo

NO COMPATTO DEL CONSIGLIO COMUNALE ALL'AMPLIAMENTO ASECO.

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GINOSA - Aseco spa/AQP in contrada Lama di Pozzo. di Nicola NATALE Tra i punti più interessanti del Consiglio Comunale svoltosi martedì scorso (22 maggio) spiccava senza dubbio quello riguardante l’Aseco spa. Vale a dire le determinazioni del Consiglio circa una sua richiesta di modifica di autorizzazione integrata ambientale. La società, interamente posseduta da AQP, gestisce un impianto di compostaggio al centro di Lama di Pozzo, una delle contrade più intensamente frequentate e coltivate di Ginosa.  Un impianto quello di Aseco, al centro di polemiche per le sue emissioni e per un’inchiesta giudiziaria , che torna ad interessare il Consiglio in vista della conferenza di servizi decisoria prevista per il 28 maggio prossimo .  Ing. Filomena Paradiso, assessore all'ambiente del Comune di Ginosa . A relazionare sul punto l’ass. all’ambiente Filomena Paradiso che richiamando la lunga e tortuosa storia autorizzatoria ha ricordato come l’Aseco fosse stata invitata

QUALCOSA SI MUOVE IN VIA MATRICE. Affidata la progettazione per la messa in sicurezza.

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GINOSA Centro storico, tratto finale di via Matrice. QUOTIDIANO DI PUGLIA  Edizione di Taranto  17 maggio 2018 di Nicola NATALE Abbiamo l’incarico per via Matrice. Dalla promessa poi sfumata di coinvolgere l’architetto Pietro Laureano alla individuazione di Geo Tecnologie s.r.l., una società corrente in Bari che opera “ da decenni nei settori del consolidamento e della riabilitazione dei centri storici ”.  L’impresa si occuperà al costo di 34.500 euro della redazione della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva degli “ ulteriori interventi di messa in sicurezza sul costone di via Matrice ”.  Un affidamento diretto sotto la fatidica soglia dei 40mila euro che evita il ricorso a gara per le competenze professionali.  Competenze non rientranti “ nelle attività progettuali del personale presente all’interno della struttura comunale, considerato il livello di complessità dal punto di vista idraulico e geomorfologico dell’area del crollo ” come scrive lo stes