LATERZA PRESIDIO ALLO STABILIMENTO NATUZZI: "NO AI CRITERI SOLO AZIENDALI E ALLA CIGS A ZERO ORE".
QUOTIDIANO DI PUGLIA 13 FEBBRAIO 2014
di Nicola NATALE
Presidio
di rappresentanti sindacali ed
operai allo stabilimento di Natuzzi di Laterza.
I dipendenti, pur preannunciando
la manifestazione, non hanno esposto sigle sindacali. Hanno chiarito però che non
abbandoneranno l’ingresso dello stabilimento fino a quando non ci saranno
segnali di dialogo da parte della direzione Natuzzi.
Il nodo del contendere è
ancora una volta la regolare attuazione dell’accordo di programma dell’ottobre
scorso con relativo piano di esuberi.
Una cifra monstre inizialmente di 1506
esuberi, poi ridottisi con gli esodi volontari a circa 1296, comunque tantissimi
in un territorio industrialmente desertificato.
A questi ultimi il management
ha proposto da subito la cassa integrazione a zero ore, senza nessun passo
avanti concreto sul fronte della riassunzione nelle new.co., ossia le nuove aziende che dovrebbero portare
a nuova vita il distretto murgiano del salotto.
Da sx Zicari, Di Fonzo e Gatti, rsu fillea cgil |
“Non ci stiamo” dicono ad una
voce Sergio Gatti, Mino Mazzone e Antonello Zicari, rappresentanti sindacali
fillea cgil da sempre impegnati con tantissimi altri nella salvaguardia del
loro posto di lavoro, ormai a rischio da anni.
E in mezzo a contestazioni di
tutti i tipi, che investono la dirigenza come i sindacati.
Soprattutto alla luce del criterio della polivalenza che consente di restare alle dipendenze Natuzzi superando di getto carichi familiari e anzianità di servizio.
“Questa caratteristica della mansione non era presente negli organigrammi pre-accordo” dicono i sindacalisti “ed è stata introdotta al solo scopo di tenere dentro le persone più vicine all’azienda, una cosa che salva la forma ma elude lo spirito della legge 223 del 1991 che ci era sembrato l’unico criterio possibile in questa fase difficilissima”.
In questo modo l’accordo di programma è a rischio “perché uno dei punti essenziali è la condivisione nell’attuazione dell’accordo, non la sua gestione unilaterale fatta peraltro con una certa arroganza” dicono gli operai.
In tutto questo si stanno approntando in ambiente sindacale i collegi legali per tutelare i lavoratori, ormai confusi dalla ridda di notizie e cambiamenti che si susseguono nel corso delle settimane.
Da ultimo
il lancio della poltrona re-vive ha richiesto il rientro di una certa quota di
personale ma “affidare il rilancio ad una sola nuova poltrona ci sembra
quantomeno riduttivo per un’azienda come Natuzzi” dicono i manifestanti più che determinati
a non abbandonare la loro postazione.
Il tutto con un’occhio a venerdì prossimo quando a Roma ci sara l’ennesima riunione al ministero dello sviluppo. E’ attesa qualche notizia in più rispetto all’avvio delle nuove lavorazioni ma il sospetto è che si tenda ad utilizzare l’intera durata della cigs concessa. Intanto macchine e camion entrano ed escono regolarmente dallo stabilimento, sotto l’occhio vigile dei carabinieri.
Soprattutto alla luce del criterio della polivalenza che consente di restare alle dipendenze Natuzzi superando di getto carichi familiari e anzianità di servizio.
“Questa caratteristica della mansione non era presente negli organigrammi pre-accordo” dicono i sindacalisti “ed è stata introdotta al solo scopo di tenere dentro le persone più vicine all’azienda, una cosa che salva la forma ma elude lo spirito della legge 223 del 1991 che ci era sembrato l’unico criterio possibile in questa fase difficilissima”.
In questo modo l’accordo di programma è a rischio “perché uno dei punti essenziali è la condivisione nell’attuazione dell’accordo, non la sua gestione unilaterale fatta peraltro con una certa arroganza” dicono gli operai.
In tutto questo si stanno approntando in ambiente sindacale i collegi legali per tutelare i lavoratori, ormai confusi dalla ridda di notizie e cambiamenti che si susseguono nel corso delle settimane.
Natuzzi, lo stabilimento di Laterza (Taranto) |
Il tutto con un’occhio a venerdì prossimo quando a Roma ci sara l’ennesima riunione al ministero dello sviluppo. E’ attesa qualche notizia in più rispetto all’avvio delle nuove lavorazioni ma il sospetto è che si tenda ad utilizzare l’intera durata della cigs concessa. Intanto macchine e camion entrano ed escono regolarmente dallo stabilimento, sotto l’occhio vigile dei carabinieri.
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