TARES ED IMU 2013: UNA STANGATA. L’AMMINISTRAZIONE : "SIAMO STATI EQUI"


Ginosa - la seduta di consiglio comunale del 9 novembre 2013
QUOTIDIANO DI PUGLIA 10 NOVEMBRE 2013
di Nicola NATALE
Una stangata,  per recuperare almeno un milione e mezzo di euro. 
Il consiglio comunale di ieri (9 novembre) ha approvato a maggioranza stretta le aliquote per l’imu (imposta municipale propria) e per la tares, il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi. 
Sostanzialmente per la tares che sostituisce la vecchia tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani l’aumento si attesterà intono al 30% secondo l’amministrazione comunale a guida pdl.
I cinque consiglieri della minoranza.
Da sx Cristiano Inglese, Felice Bitetti,
Massimo Castria, Enzo Giannico, Emanuele Rosato.
Non così secondo l’opposizione pd che con Felice Bitetti ed Enzo Giannico prevede aumenti intorno al 70%, ridotti al 25% solo per commercianti ed artigiani. 
Differenti anche le motivazioni addotte sui rincari che giungono ad una popolazione di circa 23mila abitanti in molti casi provata duramente dalla crisi. 
Il sindaco Vito De Palma ha tenuto a precisare che la tares è stata imposta dal governo centrale (a guida pd-pdl) e che la nuova disciplina prevede che i cittadini si facciano interamente carico del costo della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti (prima si pagava circa il 65% ed il resto lo sborsava direttamente o indirettamente il Comune). Molto opportunamente è stato predisposto un fondo di solidarietà di 100mila euro per gli incapienti, cioè chi ha un reddito isee tra zero e 2.500 euro. 
Giacomo Cassano,
cons. com.
delegato al bilancio
Nel corso della discussione è intervenuto anche il consigliere Giacomo Cassano che ha fatto notare come per chi vive solo non ci sarà nessun aumento della tares: un occhio attento dunque a pensionati e categorie potenzialmente deboli.
L’amministrazione ha anche criticato la mancanza di proposte alternative da parte dell’opposizione.
Sempre nello stesso consiglio celebrato in un’aula sostanzialmente deserta, a parte i colleghi della stampa, si sono deliberate le aliquote imu per il 2013. Qui la novità è l’innalzamento al massimo possibile per legge dell’aliquota sulle seconde case, che passano dal 7,6 per mille al 10,6 per mille, rispettando, sia pur in modo non esattamente proporzionale,  il criterio della progressività dell’imposta.
La situazione reddituale può essere molto diversa da cittadino a cittadino, pur avendo due immobili catastalmente distinti, di cui uno classificabile come “seconda casa”. Un proprietario di numerose seconde case è andato via scuotendo la testa.
Nella discussione, oltremodo animata, ha fatto capolino anche la questione delle isole ecologiche per il quale l’amministrazione ha criticato il ritardo di oltre due anni da parte della regione Puglia nel concedere finalmente i finanziamenti per la sua realizzazione. Confermando anche l’impostazione politica di non realizzarne all’interno dei quartieri ma realizzandole in periferia. Il pagamento di tares ed imu 2013 è stato spostato a febbraio 2014.
Totale il dissenso dell’opposizione (pd e lista inglese) che ha abbandonato l’aula al momento del voto sui provvedimenti sostenendo l’impossibilità di valutarli in sole 24 ore e che non c’era alcuna urgenza a motivare la convocazione straordinaria del Consiglio.
Felice Bitetti, capogruppo pd, in particolare ha espresso dubbi sulla congruità delle cifre presentate: “come è possibile che con la raccolta differenziata spendiamo di più invece di risparmiare”?
Alcuni dei consiglieri della maggioranza di centrodestra
al comune di Ginosa
A supporto dei dubbi ha citato la sproporzione tra le tonnellate conferite nel 2012 (10mila tonnellate) contro quelle di circa un terzo minori nel 2013, dovute proprio al fatto che sia pur tra mille difficoltà la differenziata comincia a d essere fatta sul serio.
La chiave di lettura è secondo il pd Enzo Giannico “nella necessità di ripianare i debiti fuori bilancio, rivenienti anche da alcune sentenze che hanno visto il comune di Ginosa soccombere”.
In ogni caso la maggioranza di centro destra è riuscita ad approvare i provvedimenti pur con l’astensione o il voto contrario dei consiglieri Antonio Bradascio e Francesco Di Franco (impegno civico)  e Giulio Galante (liberi ed indipendenti). In questa fase quindi la maggioranza ha potuto contare su un solo voto in più rispetto all’opposizione. E su una materia cruciale come quella finanziaria.

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