APPELLO DA LATERZA: "SALVIAMO L’OSPEDALE DI CASTELLANETA, RIDIAMOGLI L’UTIC E LA RIANIMAZIONE"

CASTELLANETA (Ta) - L'OSPEDALE CIVILE di via del Mercato.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 28 GENNAIO 2016
di Nicola NATALE

Fioriscono le iniziative sulla sanità, mentre non si discute a livello ufficiale che di tagli certi e di “presunte” razionalizzazioni.
Ha iniziato il 22 gennaio scorso il Pd di Ginosa invitando l’on. Ludovico Vico ed il consigliere regionale Donato Pentassuglia, ha proseguito il consiglio comunale di Laterza ponendo all’ordine del giorno “il piano sanità della Regione Puglia”. Tutti si sentono defraudati di qualcosa e tutti istituiscono battaglie sotterranee per assicurarsi il mantenimento di alcuni servizi sanitari o lo spostamento nei propri territori. 
Prova ne sia l’auto medicalizzata del 118 posizionata presso il poliambulatorio di Ginosa ma poi dirottata su Laterza. 
Con Ginosa che in forza del maggior numero di abitanti e della originaria destinazione ritiene “solo dovuto alla politica” il suo spostamento e con Laterza che “lo ritiene semplicemente qualcosa che ci spettava ed è infine ritornato”. 
Ma non sono battaglie di campanile” dice il sindaco Gianfranco Lopane rivendicando la lotta per il mantenimento dell’Ospedale di Castellaneta come lotta per il territorio, soprattutto per la pesante mobilità passiva verso il vicino “Madonna delle Grazie” di Matera e verso il “Miulli” di Acquaviva”. 
Vanno rispettate le agenzie consolidate sull’intero territorio come ad esempio è stato per il Liceo Vico di Laterza, confermato anche nel nuovo piano di dimensionamento scolastico, mentre a Castellaneta il Liceo “Flacco” chiedeva l’apertura di un'altra sezione scientifica
In difesa dell’Ospedale di Castellaneta si è schierato anche Cosimo Fungoso, referente per il Tribunale dei diritti del malato e per l’associazione vittime della strada. 
Ci vuole una commissione territoriale che interloquisca con il presidente Emiliano e gli chieda la riapertura della rianimazione, non possiamo portare malati gravi fino a Taranto”. 
All’attacco anche Basilio Solazzo, animatore di una pluriennale lotta civile per il diritto ad una sanità migliore, deluso per l’assenza degli amministratori della sanità jonica. “Dobbiamo assicurare a tutti almeno i livelli essenziali di assistenza, mentre ci sono servizi come il Punto di primo intervento territoriale di Ginosa che sottraggono risorse al 118”. 
Ancora un attacco al comune limitrofo distante appena 6 chilometri (peraltro più popoloso) piuttosto che un discorso su come riequilibrare un’offerta povera di risorse e personale.
Poi la denuncia “dello spostamento elettorale verso Manduria delle attrezzature per la rianimazione di Castellaneta senza l’intervento di alcuno”. 
Rivendicazioni, denunce che rimandano all’idea di un generale smantellamento della sanità territoriale che alimenta una lotta tra poveri, senza esclusione di colpi. 
Sul finire il grande tema dell’Ospedale San Cataldo di Taranto “in ambiente inquinato con un costo di partenza di circa 300 milioni di euro per dare in un lontano futuro un’eccellenza senza assicurare da ora almeno la normalità”. 
Una denuncia a tutto tondo cui si è aggiunta quella del Movimento 5 stelle con Gianvito Larato. 
Per quest’ultimo, riportando a suo dire gli umori della popolazione “l’Ospedale di Castellaneta può anche chiudere se non c’è maggiore disponibilità da parte del personale, un’ambiente diverso e professionalità più alte”.
Un'accusa che ha causato un’immediata levata di scudi circa gli ottimi standard dell’Ospedale di Castellaneta, travolto però dal tragico incidente degli 8 morti del 2007 per lo scambio di gas medicali. 
Insomma una lunga catena di doglianze mentre da una parte c’è chi assicura con senso del dovere ottime prestazioni e dall’altra chi usa la sanità come bancomat e trampolino per carriere politiche e sanitarie. 
QUOTIDIANO DI PUGLIA - EDIZIONE DI TARANTO DEL 28 GENNAIO 2016

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