RITORNANO LE LUCI ALLA EX MIROGLIO. LA CGIL: IL MINISTERO CONVOCHI LE PARTI.
Lo stabilimento ex Miroglio in contrad Girifalco (ph Corrado Cenci) |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 4 SETTEMBRE 2014
di Nicola NATALE
La traversata
nel deserto dei miroglini non è terminata.
Centottanta degli ex operai tessili sono
ancora in attesa che almeno per quarantacinque di loro le porte della fabbrica di
contrada Girifalco si riaprano.
Tanti promette di riassumerne la Logistic &
Trade, impresa che vorrebbe realizzare un progetto attinente alla preparazione di
alimenti imbustati e pronti all’uso, la cosidetta quarta e quinta gamma.
A spingere per questa soluzione è anche la filctem cgil che ieri ha rilasciato un
comunicato con cui sollecita il ministero dello sviluppo a sottoscrivere
l’accordo quadro.
La vertenza, seguita a lungo da Giuseppe Massafra attuale
segretario della Cgil jonica, è giunta ad un nodo cruciale poiché nel frattempo
ogni forma di sussidio, ivi compresa la mobilità è in scadenza con l’incubo
possibile per molti di non avere nessun reddito con il quale tirare avanti.
Lo stabilimento ex Miroglio di Ginosa, vista da sud. |
“Per
la prima volta in sei anni di vertenza siamo davanti alla possibilità concreta
di ricollocazione di una parte dei lavoratori dell’ex tessitura di Puglia” dice
Massimo Gravina rappresentante sindacale aziendale sempre per la cgil.
“Questa
opportunità” prosegue “è ora al
vaglio della Regione Puglia e di Puglia Sviluppo, che, dopo aver dato parere
favorevole al progetto preliminare, stanno verificando la sostenibilità del
progetto definitivo presentato dalla Società Logistic & Trade”.
Progetto
che ha subito un drastico cambiamento con lo spostamento dalla ex filatura di
Castellaneta alla ex torci-tessitura di Ginosa.
Secondo la filctem l’incontro a
Roma è il passaggio fondamentale perché siano definite le condizioni di
organizzazione delle attività industriali
e di ricollocazione dei lavoratori e soprattutto la prosecuzione della
vertenza con l’obiettivo della piena occupazione.
Il Quotidiano di Puglia - 4 Settembre 2014 |
La soluzione trovata finora
lascia infatti a bocca asciutta 135 ex dipendenti nonostante le molteplici
manifestazioni di interesse giunte al ministero ed alla regione Puglia in
questi anni. Con clamorose marce indietro di imprenditori volta per volta
giudicati idonei.
Attualmente l’opificio di oltre 55mila metri quadri al
coperto è stato ceduto in comodato d’uso per metà della sua estensione alla
Logistic dal comune di Ginosa divenuto proprietario dello stabilimento grazie
ad una donazione del gruppo tessile di Alba.
Ed in questi giorni, in seguito ad
un collaudo del quadro elettrico, le luci esterne si sono riaccese per la prima
volta dopo tanti tempo.
Nel frattempo infatti sia la sorveglianza sia
l’illuminazione avevano dovuto essere ridotte anche per questioni di costi e lo
stabilimento era stato preso di mira dai “cacciatori di rame”.
Il caso della Miroglio di Ginosa è
divenuto un caso simbolo per la straordinaria resistenza dei lavoratori nel
ricercare altri imprenditori in grado di rimettere in moto lo stabilimento.
Non
a caso la Cgil sottolinea “questa vertenza è stata il simbolo della capacità di
quanto il lavoro e la sua difesa possano essere motore di unità e solidarietà”.
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