SI MOBILITA LA RAI PER GLI EX MIROGLIO. La vertenza approda a Tvsette e Unomattina.
Lo stabilimento ex Miroglio. A sx l'entrata degli uffici. A destra il magazzino automatizzato |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 3 APRILE 2014
di Nicola Natale
I cancelli della
ex miroglio che si riaprono.
Fa un certo effetto entrare a piedi dal lungo
viale di accesso al cuore del complesso industriale di contrada girifalco fermo
ormai dal luglio del 2009.
L’occasione è speciale perché ieri a filmare i
“miroglini” c’erano le telecamere di tv7, il settimanale di approfondimento di
rai uno. Tutto perché lo spot girato dalla web-tv net-uno non solo ha
totalizzato in una settimana oltre tremila visualizzazioni, ma ha smosso
l’interesse di stampa e tv ed
incassato i complimenti del presidente Nichi Vendola.
La puntata andrà in onda
venerdì prossimo dopo le ventitré all’interno del programma diretto da Mario
Orfeo. Anche le telecamere di Unomattina saranno lunedì a Ginosa per parlare
degli operai che non si arrendono.
Un momento delle riprese. Di spalle in foto il giornalista rai Antonio Gnoni. Al momento la Rai non ha un corrispondente dalla provincia di Taranto. |
A realizzare il servizio ieri é stato
Antonio Gnoni della redazione rai di Lecce il quale si è recato anche a casa di
Massimiliano Doro, uno degli ex dipendenti, autore dello spot e fondatore della web-tv che ha raccontato
via internet l’odissea dei miroglini tra rilanci industriali sempre promessi e
mai concretizzatisi.
L’inchiesta ha voluto raccontare da vicino come si vive
con poco più di ottocento euro al mese, questa la cifra base dell’indennità di
mobilità che per la maggior parte dei 180 finisce tra circa un anno.
Dopo di
allora nessun sostegno al reddito. Per chi non ha potuto o saputo trovare lavori
alternativi potrebbe cominciare in quel momento il vero dramma.
Quotidiano di Puglia 3 aprile 2014 |
Ma il servizio non ha voluto
raccontare solo il disagio lavorativo ormai stranoto in tutta Italia, quanto
soprattutto la tenacia di non arrendersi, il coraggio di inventarsele tutte per
coinvolgere politici, opinione pubblica e sistema economico. E soprattutto
l’acume di stoppare le varie offerte flop che miravano solo a captare
finanziamenti pubblici per risolvere crisi già in atto nelle proprie aziende.
C’è stato di tutto nell’epopea dello stabilimento tessile da 55mila metri
quadri adagiato tra le coltivazioni intensive che caratterizzano l’agricoltura
ginosina, perfino la cessione a titolo gratuito della piemontese Miroglio al
comune di Ginosa. Una sorte di ultima carta da giocare per i 180 lavoratori lasciati
a spasso nel bel mezzo della loro età professionale.
Ed a ripercorrere con il
giornalista rai questa vicenda sono stati Mimmo Giannuzzi uno degli ex tecnici
del reparto telai a pinza, Giuseppe Massafra, segretario provinciale fillea
cgil da sempre attivo sui tanti tavoli di una crisi che ha di fatto impoverito
il giro economico locale e Mario Toma sindacalista cisl, miroglino ed assessore
al lavoro.
Poi il sindaco Vito De Palma ha accompagnato il giornalista e
mostrato le possibilità dello stabilimento se solo si riuscisse finalmente a
ridare una funzione agli opifici ormai vuoti ma in buone condizioni, al magazzino
automatizzato, alla centrale elettrica primaria.
Per il momento una prima
richiesta è giunta da Milano e sarà come al solito vagliata dalla task force
regionale assieme alle altre due o tre arrivate, passaggio ineludibile se si
vogliono cogliere i finanziamenti europei.
La sfida può essere vinta, i
miroglini ci sperano ancora. Prossima iniziativa il primo maggio perché, lo
dicono loro stessi, “mai, mai fermarsi”.
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