NATUZZI, I SINDACATI SUL BUSINESS PLAN: “UN ENTUSIASMO CHE FA BEN SPERARE”.
Pasquale Natuzzi nel suo show-room a Milano a palazzo Caproni (ph design and style caterina dilorgi) |
di Nicola NATALE
Urticanti le
bacheche social dei sindacalisti dopo la pubblicazione del business plan
Natuzzi. Più concilianti le dichiarazioni pubbliche.
Anche perché il piano industriale preannuncia lo stop alle perdite
operative negli ultimi tre mesi del 2014, un ritorno all’utile del gruppo a
partire dal 2015 e 611 milioni di fatturato nel 2016.
Gli alti vertici del
gruppo ritengono l’obiettivo possibile con una ristrutturazione che attraversa
ogni settore del colosso dei divani made in Italy. Ma come reagiscono ufficialmente i sindacalisti
alla diffusione del comunicato recante in calce la scritta Milano?
Salvatore Bevilacqua, segretario regionale pugliese feneal-uil |
Il primo a
rispondere è Salvatore Bevilacqua, segretario regionale della feneal-uil. Anche
lui ha appreso come molti dell’approvazione del business plan 2014-2016 dai
giornali: “se non è una trovata pubblicitaria, è un messaggio di forte speranza”.
Intanto fanno notare in ambiente sindacale c’è da registrare il rientro a
lavoro a rotazione di circa 400 dipendenti Natuzzi fino a maggio del 2014, un
risultato impensabile fino agli ultimi mesi del 2013 e dovuto in buona parte al
successo della nuova poltrona re-vive.
“Nell’ultima cabina di regia c’era molta
cautela, non tutto l’ottimismo concentrato nel business plan” rimarca
Bevilacqua “naturalmente sono assolutamente contento di questo, perché magari
recuperiamo alcune delle unità in mobilità, ci sono comunque 600 persone che
saranno fuori”.
Nel frattempo circa 400 dipendenti del gruppo rispetto agli oltre 600 previsti hanno accettato
l’incentivo all’esodo mentre “bisogna capire cosa si fa negli stabilimenti
italiani dove ci auguriamo che si concentri nuovamente la produzione”.
In ogni
caso precisa Bevilacqua “la testa dell’azienda rimane a Santeramo come da
impegni presi solennemente, lo stabilimento di Santeramo sarà sempre quello che
dirigerà il mondo”.
Va avanti intanto la verifica dell’affidabilità delle tante
aziende che si sono offerte di re-impiegare gli esuberi Natuzzi attraverso il
trasferimento di produzioni Natuzzi prima realizzate all’estero.
In ambiente
fillea cgil è Antonio Stasi, segretario provinciale di Taranto a commentare il
comunicato aziendale. “Ci sentiremo a breve sul tavolo industriale, non abbiamo
affrontato questi aspetti con Natuzzi e sicuramente li approfondiremo”.
Antonello Zicari, rsu natuzzi fillea cgil Laterza |
Di
questa nuova effervescenza del gruppo Natuzzi ne risente positivamente anche lo
stabilimento di Laterza, dove è allocato il taglio centralizzato dei
rivestimenti. A Laterza, nell’enorme stabilimento collocato sulla provinciale
19 per Santeramo si lavora su tre turni, domenica esclusa. E’ Antonello Zicari,
rappresentante sindacale fillea in fabbrica a comunicare “un clima di attesa,
nonostante il miglioramento del quadro plumbeo presentatoci ad inizio 2014”.
Il
tutto poggia ora “sui tre pilastri dell’accordo, cioè esodo incentivato,
rientro al lavoro secondo i criteri della legge 223/91 sui quali ancora c’è
contrasto tra azienda e sindacati sulle modalità di interpretazione del
criterio delle esigenze tecnico-produttive e riassunzione degli esuberi restanti
nelle nuove aziende" che mirano ad “appaltare” le commesse Natuzzi e all’accordo
di programma da 101 milioni di euro”.
Quotidiano di Puglia del 5 marzo 2014 |
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