NATUZZI, I SINDACATI SUL BUSINESS PLAN: “UN ENTUSIASMO CHE FA BEN SPERARE”.


Pasquale Natuzzi nel suo show-room a Milano a palazzo Caproni
(ph design and style caterina dilorgi)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 5 MARZO 2014
di Nicola NATALE
Urticanti le bacheche social dei sindacalisti dopo la pubblicazione del business plan Natuzzi. Più concilianti le dichiarazioni pubbliche. 
Anche perché il piano industriale preannuncia lo stop alle perdite operative negli ultimi tre mesi del 2014, un ritorno all’utile del gruppo a partire dal 2015 e 611 milioni di fatturato nel 2016. 
Gli alti vertici del gruppo ritengono l’obiettivo possibile con una ristrutturazione che attraversa ogni settore del colosso dei divani made in Italy. Ma come reagiscono ufficialmente i sindacalisti alla diffusione del comunicato recante in calce la scritta Milano? 
Salvatore Bevilacqua,
segretario regionale pugliese feneal-uil
Il primo a rispondere è Salvatore Bevilacqua, segretario regionale della feneal-uil. Anche lui ha appreso come molti dell’approvazione del business plan 2014-2016 dai giornali: “se non è una trovata pubblicitaria, è un messaggio di forte speranza”. 
Intanto fanno notare in ambiente sindacale c’è da registrare il rientro a lavoro a rotazione di circa 400 dipendenti Natuzzi fino a maggio del 2014, un risultato impensabile fino agli ultimi mesi del 2013 e dovuto in buona parte al successo della nuova poltrona re-vive.
Nell’ultima cabina di regia c’era molta cautela, non tutto l’ottimismo concentrato nel business plan” rimarca Bevilacqua “naturalmente sono assolutamente contento di questo, perché magari recuperiamo alcune delle unità in mobilità, ci sono comunque 600 persone che saranno fuori”. 
Nel frattempo circa 400 dipendenti del gruppo rispetto agli oltre 600 previsti hanno accettato l’incentivo all’esodo mentre “bisogna capire cosa si fa negli stabilimenti italiani dove ci auguriamo che si concentri nuovamente la produzione”. 
In ogni caso precisa Bevilacqua “la testa dell’azienda rimane a Santeramo come da impegni presi solennemente, lo stabilimento di Santeramo sarà sempre quello che dirigerà il mondo”. 
Va avanti intanto la verifica dell’affidabilità delle tante aziende che si sono offerte di re-impiegare gli esuberi Natuzzi attraverso il trasferimento di produzioni Natuzzi prima realizzate all’estero. 
In ambiente fillea cgil è Antonio Stasi, segretario provinciale di Taranto a commentare il comunicato aziendale. “Ci sentiremo a breve sul tavolo industriale, non abbiamo affrontato questi aspetti con Natuzzi e sicuramente li approfondiremo”. 
Antonello Zicari, rsu natuzzi
fillea cgil Laterza
Di questa nuova effervescenza del gruppo Natuzzi ne risente positivamente anche lo stabilimento di Laterza, dove è allocato il taglio centralizzato dei rivestimenti. A Laterza, nell’enorme stabilimento collocato sulla provinciale 19 per Santeramo si lavora su tre turni, domenica esclusa. E’ Antonello Zicari, rappresentante sindacale fillea in fabbrica a comunicare “un clima di attesa, nonostante il miglioramento del quadro plumbeo presentatoci ad inizio 2014”. 
Il tutto poggia ora “sui tre pilastri dell’accordo, cioè esodo incentivato, rientro al lavoro secondo i criteri della legge 223/91 sui quali ancora c’è contrasto tra azienda e sindacati sulle modalità di interpretazione del criterio delle esigenze tecnico-produttive e riassunzione degli esuberi restanti nelle nuove aziende" che mirano ad “appaltare” le commesse Natuzzi e all’accordo di programma da 101 milioni di euro”.
Quotidiano di Puglia del 5 marzo 2014

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