GINOSA CROLLO DI VIA MATRICE, REGNA LA BRADICRAZIA.
Via Matrice, centro storico di Ginosa. Non ci sono ancora dati ufficiali e ipotesi progettuali sulla rimozione dei massi e sul ripristino della viabilità. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 18 MARZO 2014
di Nicola NATALE
A quasi due mesi
dal crollo di via Matrice tutto tace. I blocchi sono ancora lì, in bilico e per
fortuna non sembrano volersi muovere.
L’effervescenza dei convegni, delle
visite ufficiali, dei dolori pubblici per il bene storico ed architettonico
perso ha lasciato il passo ben presto alla consueta bradicrazia, cioè alla
dittatura della lentezza. E della mancanza di informazioni.
Persino l’archeologo
Giambattista Sassi, a capo del gruppo di volontari che sta effettuando un ampio
monitoraggio in gravina ha esclamato “nel 1857 venne giù mezza gravina, ci impiegarono
due mesi e mezzo e per rimuovere i crolli (a mano!) …nel 2014 dopo due mesi e
mezzo siamo ancora a leccarci le ferite”.
Vero è che l’attenzione è molto alta ora tra obblighi di
sicurezza, correttezza metodologica, architettonica e storica del restauro ma si
rischia di fare tutto troppo lentamente.
Incombe il quarantennale della passio
christi, storica rievocazione religiosa che ha legato il suo nome alla gravina
di casale ma soprattutto rimane l’enorme disagio dei residenti del centro
storico che aspettano di tornare alle proprie case. Sono circa settanta gli
immobili sgomberati. Mentre il costo dei rimborsi per i loro alloggi in
strutture ricettive locali inizia a gonfiarsi (a spese dei contribuenti).
Umberto Guidato, prefetto di Taranto (fonte tarantobuonasera n.c.) |
Per questo
il comitato dei residenti in mattinata incontrerà il prefetto di Taranto Umberto
Guidato per rappresentargli la situazione e chiedere un suo intervento presso gli
enti decisori.
In primis il comune di Ginosa ma anche gli altri enti che tutelano
la gravina come il ministero dei beni culturali e dell’ambiente.
Più di tutto
però è richiesto un intervento diretto del prefetto per ottenere “il
restringimento della zona rossa” in assenza di evidenze oggettive sullo stato
di reale pericolosità dei luoghi transennati e il recupero del piano viabile di
via Matrice.
Sembra infatti “che lo sgombero di parte del centro storico sia
basato sul solo esame visivo dei vigili del fuoco, i quali avrebbero poi
demandato i successivi controlli di merito all’ente comunale”.
Al prefetto si
rappresenterà inoltre l’esigenza di un’indagine amministrativa urgente per
appurare eventuali responsabilità nel crollo di via matrice. Nell’area crollata
al momento opererebbe solo il geologo Mario Parise del C.n.r. con un ruolo di
solo coordinamento.
Il ponte del Castello normanno di Ginosa. Attualmente il maniero, già sede dell'Opificio delle arti e dei mestieri è interdetto all'uso ed alle visite |
L’attenzione rimane alta anche sul castello normanno.
Secondo
il dr. Sassi “è acclarata la
stabilità delle cavità sul versante della gravina di casale mentre desta preoccupazione
lo stato del pianoro retrostante il castello” una dei punti più panoramici
dell’intera Ginosa, con affaccio sulle due gravine e sull’intero golfo di
Taranto.
Nel frattempo alcuni dei danneggiati, a titolo personale, non
escludono di produrre una denuncia alla procura della Repubblica.
Soprattutto
se con relazioni tecniche si riuscirà a dimostrare che il livello di fragilità
di via Matrice non era sconosciuto alle parti in causa.
Il comitato dei
residenti, dal canto suo deciderà in assemblea se chiedere l’intervento della
procura. Questo perché comincia a farsi largo la convinzione che non si è trattato di “un evento
franoso ma di un crollo localizzato originato probabilmente da interventi
edilizi scellerati”. Dato al momento non supportato da nessuna prova.
L’amministrazione nel frattempo starebbe pensando di
dirottare su via burrone parte del finanziamento regionale relativo ai piani
integrati di riqualificazione delle periferie, un modo per ridare accessibilità
allo scenario della passio christi e risanare anche la via e le abitazioni
sottostanti via matrice.
L'articolo del Quotidiano di Puglia del 18 marzo 2014 |
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