RICORSO AL TAR DEL PD CONTRO LA TARES. In dubbio anche l'avanzo di bilancio: "e' fittizio".
Da sx Margherita Zanelli, coordinatrice pd Marina di Ginosa, il capogruppo pd in Consiglio comunale dr. Felice Bitetti, il cons. com. Enzo Giannico, il coordinato del circolo di Ginosa Giuseppe Punzi |
di Nicola NATALE
Il pd ricorrerà
al tribunale amministrativo contro l’applicazione della tares.
Lo ha comunicato
nel corso di una conferenza stampa sabato scorso con la quale ha voluto
dimostrare che “non è affatto silente”.
Il primo a prendere la parola è stato il consigliere Enzo
Giannico, per il quale oltre al vizio di legittimità (manca il parere dei
revisori dei conti giusto d.l.174 /2012) c’è stato “un eccesso di potere nel
definire in modo arbitrario e scarsamente motivato l’applicazione delle
tariffe”.
Non si conoscono i tempi
medi del ricorso, ma intanto le scadenze incombono e le proteste dei cittadini
si sono coagulate in un comitato apartitico di “rinascita cittadina”.
Il pd
torna a chiedere modifiche al regolamento tares, l’istituzione di un fondo per
le agevolazioni dedicato a particolari categorie in difficoltà, il permanere
della vecchia tarsu anche per il 2013, una diversa modulazione delle tariffe
per alleggerire il peso alle utenze domestiche ed infine che si eviti di far
pagare due volte chi ha la casa al mare.
“Non sono questi i ricchi che possono
pagare di più” hanno commentato dalla sede di via cavour.
Il pd di Ginosa ha
anche ribadito “che l’intera manovra economica dell’amministrazione De Palma è
stata fatta per pagare i debiti fuori bilancio”.
Una pressione fiscale
eccessiva a cui si sono aggiunti gli accertamenti della soget fatti con i dati
catastali non sempre rispondenti alla situazione reale.
Sotto accusa anche
l’ammontare totale della tares che conterrebbe “spese non congrue che dovrebbero
essere pagate dal bilancio comunale e non imponendole direttamente ai
cittadini”.
Insomma “un calcolo maggiorato ad arte che avrebbe fatto rientrare
1,4 milioni di euro in più rispetto ai 3,6 milioni di euro di costo della
raccolta differenziata”.
Le stesse riduzioni della tares proposte dalla
maggioranza “hanno criteri troppo stringenti nei quali di fatto quasi nessuno
può rientrare”, per questo dal pd chiedono che “la soglia si innalzi a 4mila
euro di reddito isee e che basti uno solo dei criteri e non tutti quanti
insieme”.
Ma non è finita qui perché la proposta è di utilizzare ulteriori
500mila euro dell’avanzo di bilancio per agevolazioni concesse a cassintegrati,
residenti con più proprietà, locali commerciali che non utilizzano slot
machines e titolari di alberghi diffusi.
Avanzo di bilancio che però è
fittizio secondo il capogruppo Felice Bitetti: “non reale”.
Nella conferenza
particolarmente agguerrita non è mancato l’accenno all’evasione della tares da
parte di cittadini comunitari ed extracomunitari che non sono residenti ma di
fatto producono rifiuti.
Per il pd “è necessario far pagare tutti coloro che
producono rifiuti, impegnando i vigili per il controllo del territorio e il
riscontro dell’uso abitativo”. Anche perché una differenziata fatta male o non fatta affatto aumenta
il costo complessivo della raccolta rifiuti. Uno dei temi caldi di quest’ultimo
mese.
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