"PAPA FRANCESCO E LA TV". L'esperienza di mons. Viganò raccontata a Laterza.


Mons. Dario E. Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano 
QUOTIDIANO DI PUGLIA 26 GENNAIO 2013
di Nicola NATALE
La vita di Papa Francesco raccontata al mondo attraverso la tv. 
E’ questa la singolare esperienza raccontata da mons. Dario E. Viganò a Laterza su invito del parroco di santa croce, don Oronzo Marraffa. 
L’occasione è stata la “memoria di  san Francesco di Sales”, patrono dei giornalisti e degli operatori dei mass media, che la Chiesa celebra il 24 gennaio. Una messa celebrata dallo stesso Viganò e un dibattito hanno animato la ricorrenza venerdì scorso. Il prelato è direttore del centro televisivo vaticano ed ha parlato della sua esperienza umana e professionale in uno dei centri nevralgici della comunicazione cattolica.  
Papa Francesco con alcuni giornalisti al ritorno dalla giornata mondiale della gioventù.
C’è molta adrenalina al mattino,  capita che il Papa chiami e dica di avere 40 minuti di libertà ed allora bisogna essere pronti a farsi guidare da lui, a stargli dietro”. 
Uno degli operatori, pugliese tra l’altro, “sta diventando molto più atletico a furia di inseguire il papa nei saliscendi dall’auto papale”. 
Ma” precisa Vigano “anche dietro le quinte il papa è così come lo vediamo noi, è cordiale, attento alle persone, saluta una per una le guardie svizzere”. 
Il pontefice “non guarda la tv pur avendone fondata una in Argentina, canal 21, ma si rende conto dell’importanza del mezzo”. 
Don Oronzo Marraffa,
parroco di Santa Croce a Laterza
E in questa volontà di comunicare non c’è un rapporto costi-benefici: “se la Chiesa si comportasse come un’azienda sarebbe un disastro, agiamo con la stessa impostazione in campi più consoni alla Chiesa come la catechesi
La giornata di papa Francesco “inizia alle cinque con la preghiera e la messa della mattina alle sette a santa Marta ha un linguaggio immediato, frutto delle sue riflessioni di quel giorno, poi gli incontri ufficiali al mattino e quelli più informali al pomeriggio”. 
Queste giornate ormai vengono raccontate per video e il papa ha trovato il modo di interessarsi delle tecniche di inquadratura, tra cui l’uso di due telecamere per rendere meno statica l’immagine dei suoi messaggi. 
Insomma un papa curioso, che “vuol capire come funziona la comunicazione gestita dal centro di produzione che si occupa di tutte le immagini che riguardano il papa”. 
Qualsiasi rete mondiale utilizza riprese del centro televisivo vaticano, che “per questo riesce ad avere un contatto molto assiduo con il papa, a volte più del segretario di stato”. Uno degli aspetti più interessanti è che il centro vaticano conserva le immagini “del girato, le riprese come sono e del montato, quelle inviate in trasmissione” consapevoli che con queste gli storici andranno ad interpretare questi anni così densi di avvenimenti e di cambiamenti. 
L’Italia” ha aggiunto Viganò “ha finalmente la sua prima cattedra di “visual history”, cioè riuscire a ricostruire la storia attraverso l’apparato documentale audiovisivo”. 
In tutti i viaggi in cui c’è il Papa “sono le telecamere del centro le uniche a stargli vicino, le immagini vengono poi girate alle varie reti nazionali che le ritrasmettono al centro vaticano”. 
La commemorazione di San Francesco di Sales a Laterza il 24 gennaio.
Insomma una piena immersione nel mondo vaticano e di come questa istituzione antichissima abbia saputo adeguarsi al mondo multimediale di oggi, in cui la comunicazione è di vitale importanza. 
L’incontro, moderato dal giornalista Cristella, è stato l’occasione anche per presentare l’attività dell’anspi, cioè dell’associazione nazionale san paolo italia, all’interno di tantissimi oratori, palestre educative di vitale importanza per il messaggio e la formazione dei cristiani. 
Ed è proprio per agevolare questa funzione che sia il prof. Enzo Fumarola, presidente zonale, che don Vito Campanelli, presidente nazionale anspi, hanno voluto presentare il manuale anspi per l’animazione massmediale.  Uno dei 7 volumi che aiutano a tutto tondo i tanti volontari che assieme ai sacerdoti esplicano un’azione preziosa.

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