NETTUNO METTE PAURA A TUTTI. ABITANTI EVACUATI A MARINA DI GINOSA. Scuole chiuse a Ginosa e Castellaneta.
Marina di Ginosa- contrada marinella. Nella foto alcuni residenti durante una conferenza indetta dal Comune |
di Nicola NATALE
Una domenica da
incubo.
Con l’acqua che ha continuato a scendere quasi senza requie e la
preoccupazione che si faceva tangibile con il passare delle ore, scandite da
notizie sempre meno piacevoli.
In mattinata a Marina di Ginosa l’evacuazione
precauzionale di circa duecento persone che vivono in contrada marinella nei
pressi del torrente Galaso. E’ stata una decisione presa dal sindaco Vito De
Palma e fatta eseguire dalla locale polizia municipale in collaborazione con i
vigili del fuoco e con l’ufficio tecnico comunale.
Una trentina di abitanti stabili di
contrada marinella sono stati ospitati presso alcune aule dell’istituto
comprensivo Raffaele Leone, gli altri hanno trovato ospitalità presso parenti ed amici.
L'articolo del Quotidiano di Puglia sul ciclone nettuno del 2 dicembre 2013 |
A sera erano ancora in attesa presso il ponte sul
torrente Gàlaso, aspettando il via libera per tornare alle proprie abitazioni.
Tutto tranquillo invece nella restante parte della cittadina verso la stazione
e sul lungo viale Jonio che attraversa la cittadina correndo parallelo alla
linea di costa.
Nel frattempo l’assessore all’ambiente Leonardo Galante
tranquillizzava via web sul corretto funzionamento dell’idrovora che pompa
l’acqua dai canali di bonifica al torrente Galaso che infine la riversa a mare.
Una giornata che ha fatto rivivere l’incubo del 1° marzo del 2011 quando la
stessa zona fu invasa da un’alluvione causata dall’accavallarsi di numerosi
fattori negativi. Solo per un caso allora non ci furono vittime ma i danni
furono enormi.
E solo negli ultimi giorni si è sbloccato l’iter relativo al
risarcimento parziale dei danni ma nel frattempo un’altra alluvione ha colpito il
sette ottobre scorso il comune madre, Ginosa, che sorge a 21 chilometri dalla
costa, 240 metri sul livello del mare.
Questa volta le vittime sono state
quattro, tutte perite a bordo delle loro macchine. Mentre tornavano dai luoghi di lavoro come Gianni Bari, Chiara
Moramarco e Pino Bianculli o come nel caso di Rossella Pignalosa mentre stava ponendo in salvo il suo mezzo e se stessa dall’acqua che avanzava ai margini della cittadina.
Un precedente del genere ha diffuso un
comprensibile allarme e correttamente l’amministrazione comunale non ha preso
sottogamba l’allerta invitando a usare i mezzi lo stretto necessario.
Ginosa, ponte san Leonardo. Ore 16:00 circa di domenica 1° Dicembre 2013 |
Per tutta
la giornata di ieri le strade sono state pressoché deserte, prive del caotico
traffico che di solito caratterizza le vie del centro, con i ginosini tappati
in casa a scambiarsi notizie via web e telefono.
Anche questa volta la Gravina che circonda
gran parte dell’abitato ha accolto gran parte delle acque, costituendo il
sicuro rimedio naturale alle precipitazione davvero senza paragoni in questi
ultimi anni. Nel pomeriggio il torrente Lagnone tondo è diventato un fiume in
piena scavando ancora più in profondità il solco gravinale e contribuendo così naturalmente
ad aumentare la sicurezza di tutto il complesso di case-grotta che costituisce
l’attrattiva naturale di questi posti.
Curiosi, reporter e semplici cittadini
si fermavano ad osservare le acque tumultuose che scorrevano sotto ponte san
Leonardo, uno dei pochi che insieme a quello di Cavese ha retto alla furia
delle acque, consentendo alla città di non rimanere scollegata in direzione
Bari.
Per tutte queste ragioni oggi a Ginosa e Marina di Ginosa, sempre per
ordinanza sindacale, le scuole rimarranno chiuse.
Ma non sono state solo Ginosa
e Marina di Ginosa a soffrire per il ciclone nettuno.
A Laterza, centro di
quindicimila abitanti distante sette chilometri da Ginosa, quindi in pieno
versante ovest della provincia di Taranto, alcune strade provinciali e comunali
sono state chiuse al traffico, in particolare quella che porta verso la pineta
scivolizzo, in una zona dove sono numerose abitazioni ed imprese.
Ginosa - il crollo di un muretto e di un costone in via Bainsizza |
Anche a
Laterza, dove c’è una delle gravine più profonde della zona, la piena delle acque
hanno raggiunto i 4 metri, per fortuna completamente assorbite dalle sue
poderose pareti. Le scuole a Laterza rimarranno infatti aperte.
Più difficile
la situazione a Castellaneta,
altro centro della provincia tarantina, in cui il sindaco Giovanni Gugliotti ha invece disposto anche lui la
chiusura delle scuole per la giornata odierna.
Qui sono state nuovamente
colpite le contrade Gaudella e Montecamplo dove insistono decine di abitazioni
e imprese agricole rimanendo isolate, anche qui la gravina ha salvato i circa
17mila abitanti.
In serata, però le piogge non accennavano a smettere.
Per
l’assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni in visita lampo a Ginosa
si tratta di “rivedere il sistema idraulico, ormai sottoposto in poche ore a
portate inimmaginabili fino a poco tempo fa”.
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