NATUZZI. PENNA (CGIL) : "NIENTE INUTILI ALLARMISMI, SINDACO DE PALMA FUORI STRADA"
Ginosa, la riunione del 31 ai cancelli della Natuzzi (ph erasmo mazzone) |
di Nicola NATALE
Esuberi Natuzzi,
oggi a Roma prima riunione della cabina di regia per l’attuazione dell’accordo
firmato il 10 ottobre scorso.
A smuovere le acque ci aveva pensato il sindaco
di Ginosa chiedendo nei giorni scorsi di incontrare direttamente il presidente
Natuzzi per chiedergli di ritardare la chiusura dello stabilimento.
Dopo di
allora però nessuna risposta è giunta (almeno direttamente) dal quartier
generale di Santeramo. Va detto che lo stesso Natuzzi aveva già
risposto ad una precedente lettera del sindaco con cui gli si chiedeva di
soprassedere.
Silvano Penna, segretario regionale fillea cgil |
Purtroppo che Ginosa dovesse chiudere “lo si sapeva da quattro
anni” commenta amaro Silvano Penna, segretario regionale fillea cgil, uno dei sindacalisti
che sarà a Roma per attuare con l’azienda quel piano tanti faticosamente
raggiunto.
Va ricordato infatti che saranno 1.506 i lavoratori destinati alla mobilità
tra circa un anno, quando scadrà l'ulteriore anno di cassa integrazione in deroga.
Di questi 650
dovrebbero essere rioccupati entro il 2014 ed altri 200 entro il 2018 con la
creazione di due new.co. che riceveranno commesse dal gruppo natuzzi per il
marchio leather editions ed i complementi di arredo.
Lo stesso sindacalista in
merito alla richiesta del primo cittadino di entrare nella cabina di regia dichiara
di “non aver nulla da obiettare ma che va salvaguardata la snellezza dello
strumento, a iniziare dal numero di convocazioni”.
Il ragionamento seguito è
che se in questa cabina di regia c’è già “ministero, regioni, invitalia,
confindustria e parti sindacali, le istituzioni siano più che rappresentate ma non saremo noi
certo a porre nessun veto”.
Naturalmente le reazioni non si placano tra i lavoratori interessati
da un piano che non coinvolge solo lo stabilimento di Ginosa fino a chiuderlo, ma anche gli altri costretti ad un
drastico ridimensionamento ed all’introduzione della moving-line, la catena di
montaggio di fordiana memoria.
Natuzzi, lo stabilimento di Ginosa |
Alla Natuzzi un singolo operaio assemblava gran
parte del divano: non sarà più così con l’attuazione dell’accordo.
Sempre Penna
risponde “che deve esserci agitazione da parte dei lavoratori, i lavoratori non
possono stare seduti sugli allori, poiché al momento ci sono solo spine,
bisogna vigilare su ciò che fa l’azienda e ciò che devono fare gli enti”.
Le
prime risposte sulle new.co arriveranno “entro novembre” e tre incontri della
cabina di regia scandiranno la presentazione dei progetti, i piani di fattibilità
ed infine gli accordi a base delle riassunzioni.
Il nodo è il trasferimento
delle produzioni dalla Romania in Italia, un programma che dovrà essere attuato
“da qui a marzo” dice il segretario
“ma i tempi sono legati all’accordo, come è stato spiegato in vari incontri nel tarantino e ora
nel barese”.
In conclusione “niente inutili allarmismi, il sindaco si è
svegliato dal suo torpore, se all’accordo di Roma il suo assessore non ha avuto
nulla da obiettare allora il problema è suo nel mandare gente che non lo
rappresenta”.
Le new.co. ribadiscono dal sindacato sono “nei percorsi, dobbiamo
vigilare, è bene che anche il sindaco lo faccia ma nel perimetro di ciò che
abbiamo sottoscritto”.
Del resto conclude Penna “Ginosa era già segnata con l’assegnazione
di segmenti importanti di produzione alla Romania, Natuzzi tentava da quattro
anni di chiuderla”.
Non va dimenticato conclude Penna che “l’operazione da noi
non condivisa di portare i cavalli di razza a Santeramo e di concentrare quelli
meno graditi a Ginosa era pericolosa, noi lo dicemmo e ci siamo opposti ma
tanti hanno preferito pensare che Natuzzi non avrebbe licenziato nessuno: così
non è stato”.
Natuzzi, l'articolo del Quotidiano del 6 novembre 2013 |
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