DALLA NATUZZI: "STIAMO LAVORANDO, MA STOP AL LAVORO NERO"


di Nicola NATALE
La tensione negli stabilimenti e tra i lavoratori Natuzzi è palpabile. 
Le bacheche virtuali dei social network raccolgono gli sfoghi e le preoccupazioni dei lavoratori, a stento attutite dalla concessione di un ulteriore anno di cassa integrazione in deroga. 
Anche per questo il gruppo di Santeramo in Colle, non si sottrae nel commentare gli esiti del primo incontro della cabina di regia. 
Pasquale Natuzzi (ph katia simone)
E’ lo stesso Pasquale Natuzzi a dire che “abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti nella definizione degli impegni che le parti devono prendere per avviare la reindustrializzazione del distretto del mobile”.
Il presidente ed amministratore delegato ne ha approfittato per tornare sul tema del lavoro nero e della concorrenza sleale.
Un tema che in passato lo ha visto contrapposto anche ad altri imprenditori dello stesso settore. Per  Natuzzi il rilancio del territorio passa da “un incremento dell’incisività dei controlli per contrastare il fenomeno deleterio del lavoro irregolare e sommerso, come previsto dall’accordo siglato lo scorso 10 ottobre”.
Secondo l’industriale a capo di oltre 6mila dipendenti nel mondo “la competitività non sarà mai garantita, se tutte le aziende del distretto che operano nella legalità, come il nostro, dovranno confrontarsi ogni giorno con soggetti che alterano la libera concorrenza ai danni dello Stato, mortificando il valore del made in Italy”.
Nel frattempo la cabina di regia tornerà ad incontrarsi con cadenza mensile.
A queste riunioni parteciperà anche una nuova manager che occuperà un ruolo centrale nella gestione del personale, avendo già assunto lo stesso ruolo in primari gruppi internazionali.
Gli ambienti del management Natuzzi hanno chiesto ulteriori informazioni circa  le richieste del sindaco De Palma di un nuovo incontro con il presidente e di partecipazione alla cabina di regia.
Per Vito Basile “corporate press office” del gruppo è la regione Puglia che dovrebbe rassicurare in merito agli impegni tutte le istituzioni coinvolte.
Uno show-room Natuzzi aperto in Brasile nel 2009
Una prima risposta al sindaco De Palma aggiunge Basile “verrà già dai risultati della cabina che stiamo rendendo noti, stiamo lavorando ma non siamo solo noi, ci sono gli advisor, tutti coloro che hanno firmato gli accordi”. “Non sono io a dovergli rispondere, ma vorrei dare atto a tutti di questa nostra attività”.
Per Basile “l’accordo si sgancia da logiche assistenzialiste e va in direzione del lavoro, della reindustrializzazione recuperando qualche posto di lavoro, cercando di far rientrare le produzioni dall’estero”.
Non va dimenticato infatti che a perdere il posti di lavoro saranno in 1.506 con un impatto sociale di cui la stessa azienda si è preoccupata, chiedendo l’aiuto, difatti ottenuto, dalle istituzioni.
Nel frattempo, dall’altra parte dell’oceano il gruppo ha lanciato una nuova poltrona recliner e nelle prossime riunioni si parlerà di nuove azioni di consolidamento e rilancio del marchio.

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