RITROVATO GRAZIE AL FIUTO DEI CANI, PINO BIANCULLI. Mentre fervono i lavori di ripristino.
Pino Bianculli, 32 anni. E' stato ritrovato grazie al fiuto dei cani in contrada Pantano (Marina di Ginosa) |
di Nicola NATALE
Si fatica a
trovare una tragedia simile andando indietro negli anni. A meno che non si
sommino le tante vittime per incidenti stradali. Ieri, in mattinata il
ritrovamento di Pino Bianculli, il 32 enne di Montescaglioso, travolto dalla
violenza dell’acqua.
Lo cercavano dalla sera di lunedì scorso, sette ottobre, quando era tornato dal centro medico di riabilitazione
di Marina di Ginosa dove lavorava.
Il ritrovamento, in contrada pantano, ad opera di alcuni cani di una masseria
vicina che annusando il padre del ragazzo ne hanno associato l’odore a quello
della salma sepolta sotto strati di melma.
Pino era ai margini della fiumana
che investendo e trascinando la sua auto per oltre 500 metri ha proseguito
oltre la sua corsa per arrestarsi vicino ad un oliveto ed ad un vigneto rimasti
intatti.
I vigili del fuoco, esausti dopo tre giorni di ricerche, hanno quasi
accontentato il padre e i coltivatori della zona poiché le ricerche iniziavano
a dirigersi verso il Bradano.
Si iniziava a credere che in qualche modo le
acque l’avessero portato verso il fiume, anch’esso ingrossato oltre misura.
Ad
una prima sommaria ricostruzione è probabile che l’operatore sanitario abbia
proseguito all’indietro a piedi, vedendo che non era possibile proseguire con
l’auto, avvicinandosi alle altre auto di cui vedeva le luci in lontananza.
Poco
prima un agricoltore del posto non aveva fatto in tempo a dissuaderlo dal
proseguire.
Lo testimonierebbe l’auto chiusa a chiave lasciata nei pressi di un
ponticello, auto poi ritrovata secondo le testimonianze a circa 3-400 metri
dalla sede stradale.
Ma l’onda di piena, provocata dai canali ormai occlusi
dalla vegetazione, si sarebbe alzata al di sopra del ponte, dividendosi in due.
Una delle due onde ha portato con sé il ragazzo gettando nel dolore più
profondo la sua famiglia, la sua ragazza e l’intera cittadina di
Montescaglioso, delizioso paese a 13 chilometri da Ginosa.
Chiara Moramarco e Gianni Bari, periti anch'essi nell'alluvione del 7 ottobre 2013. Entrambi di Altamura, lavoravano a Ginosa. |
Si scoprono tutte
vicine e tutte uguali nel dolore le
città interessate da questi quattro decessi (Ginosa, Altamura, Montescaglioso)
dovuti al nubifragio culminato con crolli e devastazioni la sera del lunedì 7
ottobre.
E solo girando per la città, cominciando a tornare alle loro abitudini
ed al lavoro, i ginosini hanno scoperto che non solo devono piangere quattro
giovani preziosissime vite, ma che buona parte del loro territorio è devastato e
ferito.
Lo scoprono quando vogliono andare a Taranto ed il “ponte dei sospiri”
è crollato rendendo impossibile usare buona parte della ex strada statale 580 chiusa
ieri fin dal bivio per girifalco.
Lo scoprono se vogliono recarsi a Matera
perché devono procedere con calma tra gli smottamenti laterali, lo scoprono se
vogliono utilizzare vie alternative come quella di cavese con il ponte che
miracolosamente ha retto all’urto devastante delle acque e del fango che hanno
semiseppellito la vecchia centrale di depurazione.
Lo scoprono se vogliono
andare a Montescaglioso con il ponticello a cui una forza spaventosa ha
letteralmente asportato le protezioni e spostato come sacchi di paglia i
pesanti reticolati di contenimento pieni di pesantissime pietre.
Una foto di Lisanna Rossetti testimonia che il suo uliveto è stato letteralmente piallato dalla forza delle acque |
Ma soprattutto
lo scoprono i tanti produttori agricoli che hanno visto letteralmente portare
via le loro coltivazioni.
Anche i tendoni, le cui strutture sono solidamente
ancorate a tuffi e blocchi di cemento sepolti sotto terra.
Per fortuna non
tutto è distruzione e va menzionata ancora una volta la straordinaria
resistenza del ponte di san Leonardo all’uscita nord della cittadina verso
Laterza e dopo oltre venti chilometri all’autostrada. L’assessore alla
viabilità Nino Perniola assicura “che tutti i mezzi e tutte le imprese sono
state reclutate e messe al lavoro su tutte le strade di accesso”. Anche per
ridare accessibilità ad alcune case rimaste isolate, come quelle della zona
cignano.
Fra queste anche la palazzina vicina al canale dove si è consumata la
tragedia di Rossella Pignalosa, la giovane 32enne che tutto il paese ha pianto
due giorni fa e per cui è stato dichiarato il lutto cittadino. L’assessore “non
parla di risultati ottimi perché il disastro è generale”. Un disastro che ha
toccato anche il canile sorto all’imbocco della circonvallazione nord.
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