ALLUVIONE / VENDOLA: 2 MILIONI DALLA REGIONE. "Ma intervenga governo e si controlli tutto il bacino idrografico del Bradano". Allarme sulle uve ritirate a prezzi capestro dalle cantine.


Bari la sede della presidenza della giunta regionale
QUOTIDIANO DI PUGLIA 13 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
La regione Puglia corre in aiuto del comune di Ginosa. 
Ieri è stata resa nota l’individuazione di risorse per un milione e mezzo di euro. 
Risorse che però ha chiarito l’assessore alle risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni devono essere “liberate dal patto di stabilità”. 
Intanto va registrato un primo contributo regionale al comune di Ginosa di 374mila euro attinti dal bilancio autonomo e dal capitolo di bilancio vincolato. 
Già venerdì scorso la giunta della regione Puglia aveva deliberato l’avvio dei procedimenti per lo stato di emergenza a Ginosa e nelle zone colpite dagli eventi alluvionali del 5, 6 e 7 Ottobre. 
Il presidente Vendola non ha esitato ad ammettere la limitatezza delle risorse “per territori così duramente colpiti”. 
Per questo ha detto “é indispensabile che a queste risorse vengano aggiunte, nel più breve tempo possibile, ulteriori risorse del Governo nazionale al quale chiediamo, tra l’altro, celerità nell’accoglimento della dichiarazione di stato di emergenza e di calamità naturale”. 
Vendola infine, dopo aver relazionato con gli assessori regionali Guglielmo Minervini e Fabrizio Nardoni sulla riunione operativa svoltasi giovedì scorso presso la Prefettura di Taranto, ha poi annunciato di aver inviato una nota alla presidenza della regione Basilicata e al viceministro Filippo Bubbico.
Nella nota si chiede che sia attivato un tavolo di coordinamento operativo che, con la collaborazione delle Autorità di bacino di Puglia e Basilicata, faccia una puntuale ricognizione delle criticità del bacino idrografico del Bradano.
Sul punto è tornato anche l’assessore alle risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni “abbiamo posto in essere tutte le azioni di nostra competenza per tentare di arginare l’emergenza, sia a riguardo le esigenze di protezione civile, sia per quanto riguarda lo stato di calamità naturale per il settore agricolo e zootecnico”.

L’assessore alle politiche agricole ha precisato in merito al milione e mezzo di euro individuato che esso riguarda la declaratoria di calamità naturale e che “nei prossimi giorni porremo in essere la delibera necessaria a liberare queste risorse dal patto di stabilità”. 
Ginosa un tendone completamente abbattuto dalle acque alluvionali del 7 ottobre 2013
Già venerdì scorso al termine della giunta anche il presidente Vendola aveva chiarito che le somme trovate sui capitoli relativi alle bonifiche in agricoltura andranno usate per “lenire i gravissimi danni che ha subito tutto il comprensorio agricolo”. 
Non solo infatti vaste zone di Ginosa sono state letteralmente piallate dalla forza delle acque come ha denunciato in un comunicato la confederazione italiana agricoltori (cia) ma si è cercato anche di “vigilare per evitare azioni di sciacallaggio per il ritiro del prodotto da parte delle cantine”.
L’invito per chi ha subito danni in agricoltura è a recarsi nelle sedi delle associazioni di categorie mentre, per i privati cittadini, resta sempre aperto l’ufficio dei vigili in via vittorio veneto dove è ancora attivo il centro operativo comunale.
Gianni Fabbris,
sindacalista di altragricoltura durante le proteste
con tenda sotto la delegazione comunale
Il complesso delle risorse che sarà successivamente precisato dagli uffici competenti ammonta secondo le dichiarazioni di via Capruzzi a circa 2 milioni di euro (500mila euro sono stati reperiti dalla protezione civile).
Aveva ragione Gianni Fabris.
Il piccolo uomo, sindacalista di altragricoltura che per mesi aveva tuonato invano assieme al comitato marinese per ottenere la messa in sicurezza dei territori colpiti dall’alluvione del marzo del 2011.
"Ci scapperà il morto la prossima volta" aveva detto durante l’alluvione tour ai numerosi giornalisti presenti*.
Invece le vittime sono state quattro.  Ginosa, Montescaglioso ed Altamura piangono la morte per alluvione di Rossella Pignalosa(32) Pino Bianculli (32) Gianni Bari (35) e Chiara Moramarco (25).
*L'articolo scritto per il QUOTIDIANO DI PUGLIA il 10 Novembre 2011.

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