MIROGLIO RALLENTAMENTI AL PROGETTO Q.BELL. SPUNTA L'OPZIONE TERMOFORM A CASTELLANETA


Sindaci ed assessori di Ginosa, Castellaneta e Laterza
intervenuti all'incontro del 30 luglio scorso al mise
QUOTIDIANO DI PUGLIA 1 AGOSTO 2013 di Nicola NATALE
Roma, ennesima riunione al ministero dello sviluppo ieri per la vertenza miroglio. I circa 191 lavoratori sono stati posti in mobilità il 24 Luglio scorso  in base ad un accordo che prevedeva il loro reimpiego nella stessa fabbrica di Ginosa già sede della “filatura e tessitura di puglia”. Con una nuova occupazione: da addetti tessili ad assemblatori di tv e monitor lcd. L’immenso opificio che sorge in contrada girifalco sarà riadattato per poter assemblare televisori lcd le cui schede madri provengono dalla mjs, partner q.bell con sede a Shenzen in Cina. Ma già uno dei punti dello scorso aprile è saltato, cioè l’assunzione della prima tranche di 70 lavoratori entro fine luglio. 
Giuliano Macripò,
amministratore delegato q.bell
Il dr. Giuliano Macripò, amministratore delegato della q.bell, ha spiegato a tutti gli intervenuti che le operazioni finanziarie che si sarebbero dovuto concretizzare entro ieri non sono avvenute ma non sono saltate. A breve si concluderanno ha affermato Macripò “producendo apposita documentazione comprovante quanto affermato”. Questo almeno dice il verbale rilasciato dal ministero al termine dell’incontro alle sedici di ieri e reso subito noto dal sindaco Vito De Palma presente all’incontro con i sindaci di Castellaneta Giovanni Gugliotti e di Laterza Gianfranco Lopane. 
Tutta l’operazione è basata sul riequilibrio finanziario del gruppo friulano dopo gli ultimi mesi in cui il fatturato è sceso vertiginosamente. Tutto ciò in seguito al calo degli ordinativi effettuati da cominter, il distributore europeo di q.bell. e al conseguente mancato accesso al credito bancario. E questo nonostante una commessa da 16 milioni di euro ottenuta solo a novembre del 2012. 
Giri finanziari vorticosi con l’industria dell’elettronica legata a filo doppio con i produttori asiatici per gli approvvigionamenti e con gli andamenti sempre molto volatili di un mercato ipercompetitivo. Tuttavia il rifinanziamento dovrebbe concludersi entro e non oltre il 25 Agosto consentendo 5 giorni dopo di approdare ad una nuova verifica presso il ministero. Fiducia e proroga concessa al gruppo di Remanzacco (Udine) seppur “con imbarazzo” dalla dr. Manuela Gatta che ieri ha seguito l’incontro per conto del mise insieme ai sindaci ed agli assessori dei tre comuni interessati e naturalmente alle organizzazioni sindacali. 
L’accordo di massima raggiunto prevede che Macripò fornisca non solo una nuova cronologia delle attività da intraprendere  e le prove della “ritrovata solidità finanziaria” ma anche che il ministero verificherà per proprio conto presso i clienti q.bell l’esistenza di un congruo e stabile portafoglio ordini. Il 30 Agosto sarà il momento per i sindacati di ridiscutere le tempistiche relative alle assunzioni del personale, alla corresponsione del contributo all’assunzione (circa 9mila euro andranno alla q.bell) ed il passaggio finale della proprietà dello stabilimento ginosino.
L'OPZIONE TERMOFORM A CASTELLANETA
Francesco Cavallucci,
direttore finanziario termoform
E sempre nella mattinata di ieri si è discusso un altro fondamentale aspetto della complicata vertenza: quello relativo allo stabilimento di Castellaneta, ove si svolgeva la filatura, il primo ad essere dismesso dai vertici di Alba, dove ha sede il gruppo miroglio. Definitivamente tramontata l’ipotesi Barbero, cioè la produzione industriale di prodotti da forno è stata resa nota una nuova manifestazione di interesse: quella di Francesco Cavallucci, responsabile finanziario della termoform-group con sede a Taverne di Corciano Perugia. 
Si tratta in questo caso di un’azienda nata nel 1985 ed attiva nel settore dello stampaggio plastico. Vale a dire progettazione e produzione di espositori, insegne luminose, totem e packaging vario con commesse anche da primarie aziende internazionali. 
L’azienda ha già fornito ragguagli informali sul piano industriale agli amministratori castellanetani e nel corso del prossimo incontro produrrà al ministero il piano ufficiale che prevede investimenti per circa 2,5 milioni di euro. Le assunzioni previste sono un centinaio, di cui circa 30 ex lavoratori termoform e i restanti scelti tra gli ex miroglini non rientrati nel progetto Q.bell. Sul punto si è espresso il sindaco Giovanni Gugliotti presente a Roma con gli assessori Angelillo e Rochira. Per il sindaco si è “trattato di un primo approccio, l’impressione è buona anche perché il piano industriale è stato già reso noto ma noi dovremo subito metterci al lavoro per gli adempimenti connessi alla proprietà dello stabilimento, necessari anche per ottenere tutti i benefici di legge”. A novembre se tutto va bene, anche lo stabilimento castellanetano potrebbe già essere oggetto delle manutenzioni necessarie a renderlo nuovamente produttivo. Insomma una vicenda lunga ed esasperante che in quattro anni ha avuto numerosi colpi di scena: una vera e propria saga con attori loro malgrado gli ex pionieri del tessile made in Puglia.
Quotidiano di Puglia del 1° Agosto 2013 su Miroglio ed i 191 cassintegrati

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