GINOSA ASTENSIONE AL TRIBUNALE BANCHETTO PER FIRME E STRISCIONE
di Nicola NATALE
Gli avvocati non demordono: le
sedi distaccate dei tribunali non devono essere soppresse. Ieri, 9 luglio astensione dalle attività nella sezione distaccata di Ginosa del tribunale di Taranto.
Il
blocco delle udienze indetto dall’organismo unitario dell’avvocatura italiana
(oua) proseguirà fino al 16 Luglio.
I motivi della protesta sono anche legati
all’istituzione della conciliazione che potrà essere operata anche da non
laureati in giurisprudenza e non abilitati all’avvocatura, coincidendo secondo
gli avvocati in “un diniego di giustizia e in ulteriore aggravio di spese”. Mentre sono già pronte le società che dovrebbero entrare nel lucroso business.
Insomma una riforma che lungi dal realizzare quei risparmi e quell’accelerazione
della durata dei processi è secondo gli avvocati aderenti una riforma tesa a favorire altre
lobby, ben inserite in parlamento.
E’ per rendere nota anche alla popolazione
ed ai loro clienti la loro protesta gli avvocati hanno installato un banchetto
di raccolta firme proprio dinanzi alla storica sede di via poggio, dove con
spese comunali si sono ristrutturati anche i locali per la nuova sede del
giudice di pace.
Uno striscione campeggiava fuori dal tribunale: giù le mani dal
tribunale di ginosa a cura del comitato giustizia e territorio.
I legali,
con il loro portavoce avv. Antonella Rizzi, fanno notare che lo spostamento di
tutte le attività a Taranto provocherà uno spostamento di circa 30-40mila
persone all’anno se si considerano le parti che intervengono in una causa
civile o penale.
Non solo via Marche, ove ha sede il tribunale non è attrezzata a reggere questo impatto, ma non lo èé a detta di molti avvocati la stessa struttura del tribunale di Taranto.
Lo stesso
presidente del tribunale, all’inaugurazione della nuova sede delle aule del
giudice di pace ebbe a dire che la riforma da fare era assumere nuovi
cancellieri, se si volevano sveltire le cause.
D’altra parte ci sono correnti di pensiero anche autorevoli (come quella facente capo al presidente della corte d'appello sezione di Taranto) che invece approvano la soppressione delle sedi periferiche dei tribunali.
Commenti
Posta un commento