GINOSA / CASTELLO NORMANNO, TRA UN MESE NUOVI LAVORI
QUOTIDIANO DI PUGLIA 16 FEBBRAIO 2013
di Nicola NATALE
Il castello normanno di Ginosa (Taranto) secolo XI° circa |
Conoscere la
storia del castello normanno di Ginosa non è meno affascinante che visitarlo.
Un dato è certo: il castello di Ginosa fu costruito prima del 1240. Ma non si
sa se a volerlo fu Roberto il Guiscardo o Riccardo D’Altavilla, entrambi
condottieri provenienti dalla Normandia, nella Francia nordoccidentale, che
assoggettarono il sud.
La conferenza in una delle sale ristrutturate al primo piano. |
Questo è stato uno dei punti fissati nella conferenza
tenutasi giovedì scorso al castello normanno di recente reso nuovamente
fruibile dopo un lungo, complicato, parziale restauro durato circa tre anni.
“Serviranno ancora molti finanziamenti per restaurarlo totalmente” ha
dichiarato il cons. com. Vincenzo Di Canio, delegato ai lavori pubblici ma
“possiamo dire che tra poco più di un mese mese partiranno i lavori per rifare parte degli
ambienti centrali del castello”.
Va detto che il castello era fino a poco tempo fa di proprietà privata e le amministrazioni comunali hanno intrapreso un complicato percorso legale
per restituirlo alla fruizione di tutti.
Per Di Canio la via della
ristrutturazione lenta ed onerosa del grandissimo centro storico di Ginosa che comprende quartieri abitati e le vastissime gravine non ha alternative: “al momento il
turismo è una delle poche ipotesi di sviluppo”.
Il suo intervento si è sviluppato a margine di
quello storico di Giambattista Sassi, direttore del museo civico, di quello
tecnico relativo al restauro nell’ambito del progetto regionale “bollenti
spiriti” dell’arch. Antonio Di Tinco ed infine di quello storico-emozionale di
Pietro Di Canio, esperto di storia locale.
La conferenza, interessantissima, è
la prima di una serie di appuntamenti con tematiche di storia locale.
Prossimo appuntamento giovedì 21 febbraio alle diciotto;
sarà presentato il corso di recitazione tenuto dalla regista Anna De Bartolomeo,
direttrice dell’omonima compagnia teatrale tarantina.
Questa è una delle
attività organizzate nel castello che punta a diventare un centro di produzione
culturale.
Non a caso si è dato il nome di “Opificio delle arti e dei mestieri”
in maniera da professionalizzare i giovani che vorranno lavorare nel mondo
della cultura, della musica e del teatro danza, anche per mezzo delle
strumentazioni di cui il centro si è dotato.
Nel frattempo la rinnovata
vitalità del castello ha attratto l’interesse delle associazioni che sul
territorio rievocano la vita medievale, mentre sono sempre più i ginosini che
lo riscoprono.
Impossibile qui riassumere la densa rievocazione storica di
Sassi, le fasi difficili ed esaltanti del restauro che ha utilizzato fibre di
carbonio e il racconto appassionato di Di Canio sulla scoperta nel 1993 di
frammenti di affreschi medievali con una bellissima immagine di san Nicola nel
pianoro retrostante il Castello che abbraccia le due gravine di rivolta e
casale.
Commenti
Posta un commento