AGRICOLTORI AI POLITICI: COSA FARETE PER NOI? Serie di incontri promossa dal Tavolo Verde


QUOTIDIANO DI PUGLIA 14 FEBBRAIO 2013
di Nicola NATALE
Da sx Saverio De Bonis (fima) Paolo Rubino, Franco Parisi (tavolo verde)
Qual è il voto utile per gli agricoltori? 
Il tavolo verde nella conferenza di ieri a Palagianello propone di chiederlo direttamente ai candidati impegnati nelle competizioni elettorali o in alternativa ai responsabili delle politiche agricole di ogni partito.
Paolo Rubino, Saverio De Bonis, Franco Parisi, Pietro Ricci, tutti componenti dell’associazione che da anni nella provincia jonica dà voce al settore primario, hanno reso noto il calendario degli incontri che si terranno tutti nell’aula consiliare di Palagiano
Si parte venerdì 15 febbraio alle diciotto con l’on. Ignazio Messina (riv. civ.) per proseguire lunedì 18 alle diciassette con l’on. Enzo Lavarra (pd), martedì 19 con un rappresentante della lista monti e mercoledì 20 alle diciotto con i Giuseppe D’Ambrosio e Maurizio Buccarella (capilista mov. 5s). Anche le altre forze politiche saranno chiamate ad un confronto benché alcune non abbiano ancora risposto all’iniziativa del tavolo verde. 
Molto chiare le richieste (inascoltate da anni) del tavolo verde. 
In primis “la formazione di commissioni uniche nazionali per la determinazione dei prezzi attualmente fermi agli anni settanta”. 
Poi il ripristino di una legislazione realmente a favore dei piccoli produttori. 
L’aumento delle richieste delle richieste del premio di primo insediamento che viene sbandierata come un successo, come il ritorno alla terra delle giovani generazioni, invece copre difficoltà di reddito delle aziende stesse” dice Rubino. Sono 9 i punti che il tavolo verde discuterà con i vari rappresentanti politici. 
Dalla necessità di sanzionare penalmente i cartelli formatisi tra i trasformatori per l’acquisto a prezzo irrisorio delle materie prime alla riforma delle borse merci agricole ormai sbilanciate a favore degli interessi della grande industria e della finanza. 
Sotto accusa anche la politica agricola comunitaria non tanto per la riduzione dei contributi, ma per i corridoi verdi aperti a favore di merci provenienti dal nord africa, senza che peraltro la situazione economica di quei paesi sia migliorata.
L’appello dell’associazione è anche volto a capire che fine hanno fatto i fondi europei per l’adeguamento alla globalizzazione
Fondi che furono stanziati anche in previsione della crisi - ampiamente prevista - delle imprese agricole del sud con l’apertura ai prodotti agricoli dell’intero mediterraneo. 
Insomma una materia ribollente e altamente complessa che mette a nudo la verità sotto gli occhi di tutti:  gli agricoltori, specie quelli con aziende familiari, hanno perso ogni potere di fissare il prezzo delle loro merci, riducendosi a consegnare il loro prodotto a qualsiasi condizione.

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