PARIGI-GENOVA-GINOSA. PER FARE INCOMING. LA STORIA DI ANTONIO E SELENA


Quotidiano di Puglia 18 Ottobre 2012
di Nicola NATALE
Antonio Sabato e Selena Peloni della Travelling Puglia
Da Genova a Ginosa, passando da Parigi. 
Non poteva essere meno scontata la storia di Antonio Sabato (33) e Selena Peloni (30), l’uno originario di Ginosa, l’altra di Genova. 
Se tanti fuggono dal sud, qualcuno ci ritorna, anche dopo aver lavorato in alberghi esclusivi. 
I due si conoscono a Parigi, dove lavorano entrambi a Disneyland, l’una nel settore commerciale, l’altro nel settore alberghiero. 
Entusiasti della formazione ricevuta, ottengono un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di vivere in  quel posto fatato. Quasi un mondo a parte rispetto alle vicine banlieu parigine, i quartieri pieni di gente impoverita proveniente di solito dalle ex colonie francesi. 
Però gli  sembra di vivere in una specie di “Truman Show” e nonostante l’ottima sistemazione, si sentono italiani prima che francesi. 
Gli manca il suolo patrio e decidono di tornare a Genova dove trovano lavoro nello stesso albergo esclusivo di recente costruzione. Sono le vacanze a Ginosa ad accendere l’amore per la Puglia. 
Non solo quello scontato di Antonio, ma anche quello di Selena. 
I due tornano circa un anno fa per mettersi in proprio, non irrigiditi nelle dinamiche delle grandi aziende, e far arrivare il turismo anche nella provincia jonica. 
Il grande successo della Puglia corrisponde al solo Salento, ma ci sono altre meraviglie e all’inizio abbiamo fatto soprattutto incoming”,  cioè portare turisti al territorio proponendo pacchetti-vacanza. Qui inizia l’altro capitolo della storia di Antonio e Selena, che da sola è un concentrato di tutti i paradossi del sud. 
Benché il loro tour operator sia vivo e vegeto, chiamato anche da tour operator più prestigiosi, hanno dovuto sgobbare come matti semplicemente per aprire la loro agenzia e ricevere i permessi necessari dalla Provincia. 
La loro pratica languiva, persino il nome (travelling puglia) era d’ostacolo per il diretto riferimento al luogo geografico. Poi l’intervento - questa volta doveroso -  di un consigliere provinciale sblocca tutto. Partecipano anche al bando principi attivi ma l’idea viene rigettata dalla commissione. 
Non si scoraggiano, ma rimangono a bocca aperta quando alla televisione odono al tg regionale vantare un corso che prepara esattamente al loro lavoro, al modico costo di circa cinquemila euro. 
Un particolare della Gravina di Ginosa
Per Antonio e Selena “c’è da professionalizzare assolutamente il mondo dell’hotellerie e della ristorazione, qui le strutture (comunque troppo piccole) non capiscono che possiamo portargli turisti solo se ci riconoscono una commissione come avviene dappertutto nel mondo, per questo spesso ci rivolgiamo a Matera”. 
Tuttavia proseguono “nel Tarantino c’è la possibilità di vivere di turismo, ma bisogna e volerlo saperlo fare, l’esperienza internazionale negli alberghi e sulle navi da crociera conta molto”. 
Attratti  dalla Puglia ma sempre invischiati nel freno a mano tirato da concezioni sorpassate, burocrazia asfissiante e politica disattenta. 
La stessa che non ha previsto nel piano regolatore di Ginosa una zona destinata ad alberghi. 
Salvo poi parlare da trent’anni di potenzialità immense della Gravina.

Commenti

  1. Mi capita spesso di desiderare il ritorno nella Mia terra, ma queste cose mi fanno ricordare per quale motivo sono andato via 15 anni fa

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