"EASY GAL" UN BREVETTO MADE IN CASTELLANETA. MA ALTRI POTREBBERO SFRUTTARLO
dal Quotidiano del 2 Ottobre 2012
di Nicola NATALE
Teodoro Mastrodomenico da Castellaneta. Nelle sue mani i raccordi che ha brevettato. |
Un brevetto made
in Castellaneta.
E che dà la dimostrazione concreta del perché l’industria non
abbia trovato al sud le condizioni per nascere.
La storia è quella di Teodoro Mastrodomenico,
un cinquantino direbbe Camilleri, che a fare l’idraulico, anzi il
termoidraulico, ha iniziato già a quindici anni.
Poi Mastrodomenico si sposta
alla commercializzazione e lì si affina, con le problematiche dei clienti. Ma
non è un uomo passivo, e tenta di trovare delle soluzioni.
I raccordi sono il
suo pane quotidiano ed alla fine mette a punto “Easy Gal”, un sistema che
permette un’installazione ed una manutenzione semplice e rapida dei rubinetti a
galleggiante per i serbatoi.
Quelli che consentono il riempimento automatico
dei serbatoi disseminati nelle tantissime nazioni ed aree non servite
regolarmente dagli acquedotti.
Per lui si apre il mercato estero di tutti i
paesi del Nord Africa, ma è difficilissimo arrivarci.
Primo step la protezione
commerciale del prodotto realizzato alla Camera di Commercio di Taranto.
Ma non
basta, dal Ministero arrivano richieste di documentazione dettagliata, di qui
la decisione di affidarsi ad un’agenzia specializzata di Milano.
A distanza di
un anno c’è già il prodotto finito, realizzato però in diversi punti
d’Italia. Le parti in ottone
certificato per acqua potabile
forgiate a Valduggia in provincia di Vercelli, gli altri materiali ritirati sempre al Nord ed assemblati a
Castellaneta.
E qui iniziano le difficoltà tipiche del sud.
Non c’è solo il
problema relativo alla produzione industriale che abbisognerebbe di circa
trecentomila euro, ma anche l’aspetto commerciale.
Come fare ad aggredire “non
solo le regioni meridionali italiane (non la Puglia) ma tutta la fascia
tropicale mondiale, inclusi Paesi arabi, Centramerica ed Asia”?
Le richieste ci
sono perché Mastrodomenico ha girato anche un video postandolo sul suo sito per mostrare senza traduzioni come si monta il suo sistema.
Ma non vuole lasciare il
suo brevetto di utilità in mano alle multinazionali, pur avendo ricevuto
un’offerta.
C’è anche l’orgoglio
di venire da una famiglia di “inventori” con il padre Nicola che circa 35 anni
fa sfornò un brevetto industriale per le caldaie.
Era un
condensatore che assorbiva i fumi della caldaie industriali garantendo
rendimenti altissimi.
Poi l’applicazione è stata sviluppata anche per le
caldaie domestiche, ma non dalla famiglia Mastrodomenico.
Per cui conclude
Mastrodomenico: “raccogliere i frutti dell’idea è difficile”.
La sua impresa
individuale senza dipendenti non può essere nemmeno percettrice di contributi
regionali, sebbene sia l’idea innovativa n°6 del 2011 proveniente dalla
provincia di Taranto.
Non resta che augurargli di non essere l’ennesimo piccolo
Meucci, fatte salve le debite proporzioni.
La solita burocrazia italiana, la legge dei magna magna. Una piccola storia che rende bene l'idea dei cervelli in fuga.
RispondiElimina