CASTELLANETA CONFERENZA CHOC DELLE MAMME DEI DISABILI
Aggiornamento
il giorno dopo la conferenza l'Amministrazione di Castellaneta ha comunicato che per legge è impossibile far fronte al costo del trasporto. Se le cose stessero diversamente ha dichiarato il vicesindaco Alfredo Cellamare sarei pronto a dimettermi. "Mi dispiace ma non è possibile per noi procedere".
di Nicola NATALE
Il consigliere di minoranza Rocco Loreto con le mamme di due disabili e la presidente Rosa Lina Vivo, ultima a destra, dell'Associazione M.a.vi. |
La conferenza di
ieri (2 Ottobre) ha preso un’altra piega quando una mamma ha mostrato i lividi.
Lividi veri
provocatigli dal figlio disabile, ormai adulto, che non riesce ad accudire più
da sola.
La storia è quella di Fabiola e Danilo, due disabili che hanno
ritrovato la vita grazie al trattamento adeguato ricevuto a Rutigliano (Bari)
nel centro diurno “Nella Maione Divella”.
Tutt’ad un tratto però dal dicembre
2011 si interrompono i finanziamenti di Asl e Comune.
I genitori non ci stanno
e continuano con l’associazione M.a.vi.
(momenti associativi vivi) a inventarsi iniziative per trovare i 2.500
euro mensili necessari tra retta e trasporto.
I loro figli “sono rinati, hanno
recuperato tutte le abilità residue” dicono.
Gli esperti della riabilitazione - afferma Vita Soranno, una
della mamme - dicono che è un
errore interrompere un trattamento così riuscito, per questo non ci siamo
arrese. Non sanno e giustamente non comprendono che quel trattamento significa
“mobilità passiva” per la Asl di Taranto, conti da pagare alle altre Asl che
invece riescono ad attrarre e curare i loro pazienti.
Per i disabili, a quanto pare, non c’è
libertà di farsi curare dove i loro genitori credono meglio; se vogliono andare
a Rutigliano, in altra asl, devono farlo di tasca propria.
“Non potevamo arrenderci alla
burocrazia, anche se sono mesi che oscilliamo come trottole tra Asl e Comune”
dice Rosa Lina Vivo presidente mavi.
Anzi “dopo che abbiamo iniziato a
sollevare il velo solo allora ci è stato detto della disponibilità di due posti
all’Osmairm di Laterza”.
L’unica
struttura in provincia di Taranto specializzata nell’assistenza continua ai
disabili contro le 17 esistenti in tutta la Puglia.
Ben al disotto del 15% che spetterebbe alla ormai ex
provincia solo rispetto al dato bruto della popolazione: manca una struttura e mezza
all’appello, anche se l’Osmairm è un colosso con più sedi nel territorio.
Ma
ciò che urta è un’assistenza sociale sempre promessa dagli uffici comunali e mai
arrivata.
La rabbia per la negazione di una struttura e di un’assistenza degna
di questo nome.
E’ un dolore vivo e lancinante quello delle mamme e dei
genitori di Castellaneta, visibile fino alle lacrime, che alla fine trova eco
nella denuncia del consigliere d’opposizione e già senatore Rocco Loreto del 28
settembre scorso.
Loreto chiede all’amministrazione di Castellaneta di
sobbarcarsi le spese indipendentemente “da eventuali decisione negative della
Asl”.
Ma non solo, il consigliere cui si sono rivolte in ultima istanza le
mamme di Castellaneta, punta anche il dito contro il “promesso adeguamento del
Centro Diurno di Castellaneta”.
“Dopo l’obbligo scolastico i disabili non
cessano di vivere ed avere bisogno di assistenza e qui abbiamo decine di famiglie
stremate e lasciate sole”.
“Ci vogliono nuove attrezzature e nuove
professionalità” conclude il senatore chiedendosi se “con qualche festa in
meno, non si sarebbe organizzato un servizio in più”.
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