LATERZA PARTE CON LA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA. Sarà effettuata in tutto il centro entro il 2012. Raggiungeremo il 60% dice il Sindaco


dall'articolo apparso sul Quotidiano di Martedì 18 Novembre 2011

di Nicola NATALE

Il Sindaco di Laterza dal Maggio 2001 Gianfranco LOPANE 
Laterza fa sul serio con la differenziata. 
E per prima prova a mettersi in regola con le ultime disposizioni della Regione Puglia in materia di percentuali minime di raccolta differenziata. Disposizioni che alzano il tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica, la cosiddetta “ecotassa”. 
Domenica scorsa 16 Ottobre, il Sindaco Gianfranco Lopane (31 anni) ha presentato in piazza il nuovo progetto definito PAP, porta a porta. Entro la fine settimana ai residenti del quartiere Porta Pia (?) saranno consegnati buste e secchielli per iniziare. 
Ogni cittadino dovrà dunque utilizzare il proprio contenitore personale ed i sacchetti colorati consegnatigli dal Comune. 
Il tutto sarà poi ritirato secondo un preciso calendario di riferimento. 
Entro il 2012 la differenziata spinta sarà estesa a tutto il Comune. Anche perché dice il Sindaco Lopane la diffrenziata a Laterza al momento è ferma a meno “del 10% mentre l’obiettivo è raggiungere il 60% entro il 2012”. 
Un obiettivo che sarebbe sbagliato definire ambizioso perché intere comunità in tutto il mondo lo fanno. 
Ormai abbandonata la strada dei cassonetti differenziati   si punta nei Comuni  alla raccolta casa per casa con nuovi operatori. 
E già qui sono iniziati i primi mugugni riguardo ai nuovi contratti di lavoro che sarebbero stati stipulati per far fronte al progetto pilota. 

COME FUNZIONA L’ECOTASSA

L’ecotassa che i Comuni versano alle discariche all’atto dello sversamento ha riflessi sulla Tarsu, la tassa rifiuti urbani che viene pagata dai cittadini ai Comuni.
Il provvedimento della giunta deve ora passare al vaglio del consiglio regionale: le nuove aliquote dal primo gennaio 2013 passerebbero da 0,0150 euro per kg (per i rifiuti solidi urbani non differenziati) a 0,02582 euro per chilogrammo. 
Si tratta però di tariffe massime per i comuni che non rispettano i quattro indicatori di efficienza previsti dal disegno di legge: 
1) l’adeguamento dei contratti di servizio che non raggiungono le percentuali previste di raccolta differenziata
2) l’elevata qualità della frazione organica raccolta, 
3) l’elevata qualità della raccolta imballaggi
4) l’elevata qualità del sistema di monitoraggio e controllo della raccolta differenziata. 
Con le nuove aliquote i Comuni che non raggiungeranno il 30% di raccolta differenziata pagheranno il massimo (25,82 euro a tonnellata), 
chi si assesterà su percentuali tra il 30 e il 40% con un solo indicatore di qualità pagherà 22,59 euro a tonnellata, 
chi rispetterà due indicatori pagherà 19,77 euro. Oltre il 40% di differenziata, l’aliquota passa a 11,62 euro a tonnellata. 
Con tre indicatori di qualità, sempre oltre il 40%, si pagheranno soltanto 5,8 euro. 
Al raggiungimento del 60% e con tutti gli indicatori a posto, si pagherà solo 2,9 euro a tonnellata.

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