CROLLO DI VIA MATRICE: DALLA PROTEZIONE CIVILE ALTRI DUE ANNI DI TEMPO PER FINIRE I LAVORI.
GINOSA - Via Matrice com'era prima del crollo del 21 gennaio 2014. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 13 MAGGIO 2017*
di Nicola NATALE
A cosa servono
le interrogazioni dei consiglieri di minoranza se le risposte non vengono date
o vengono date in maniera elusiva o intempestiva?
Il consiglio comunale dell’11
maggio ha segnato una parziale giravolta da parte dell’amministrazione in
carica. Un’inversione di tendenza registratasi su un tema cruciale per Ginosa: il
recupero di via Matrice.
E’ stata la lista Inglese per la terza volta a
chiedere lumi per bocca del consigliere Maria Rosaria Leserri concentrandosi
sulla “disparità di trattamento tra famiglie, alcune sono rientrate mentre ad
altre è stato impedito” e sui contributi per gli affitti concessi per venire
incontro agli sgomberi determinati dal crollo del 21 gennaio 2014.
Altra
questione è la rimozione dei contatori disposta da AQP per presunta
impossibilità di manutenzione.
Vito Parisi, sindaco di Ginosa |
Per il sindaco Parisi, che ha risposto direttamente all'interrogazione “la
situazione è limitata ad 11 nuclei e il contributo fitto è stato ripristinato
in seguito all’assenso della Protezione Civile”.
La delibera di
giunta (pubblicata in albo pretorio il 12 maggio)* che dispone la ripresa degli aiuti è
della settimana scorsa ma il primo cittadino ha precisato che non sono mancati “gli
aiuti economici da parte dell’ufficio servizio sociali durante i mesi di
interruzione”. Naturalmente “non ci sono i margini per recuperare i contributi
affitti non corrisposti”.
Esaurita la parte sociale Parisi ha affrontato anche
il tema rimozione delle macerie con il cantiere fermo da mesi.
Lo stop è dovuto “alla
necessità di procedere ad espropri per demolire alcuni edifici instabili”,
operazione si presume necessaria a stabilizzare e mettere in sicurezza i due
versanti di via Matrice e via Burrone.
Una procedura “complicata dalla
residenza in Germania di alcuni proprietari e dal decesso di altri”.
GINOSA Una parte dell'ansa che caratterizza la gravina del Casale. Al centro della foto l'area di crollo. |
Fatto sta
che “la situazione di rischio nell’area oggetto di crollo permane” anche se non
sono stati diffusi i dati delle strumentazioni.
Ad ogni modo sembra rimanga “solo
un mese di lavoro per completare la demolizione e la rimozione delle macerie”.
Poi altri due anni di tempo per giungere ad una ricostruzione del tratto
crollato secondo le previsioni di Parisi e i termini fissati della Protezione Civile,
che finanzia le operazioni.
GINOSA La visita dell'assessore Loredana Capone |
Un lasso di tempo che quindi sposta almeno al 2019
il giorno del libero accesso da via Matrice al complesso Chiesa Madre – Gravina
di Rivolta, con un futuro tutto da disegnare per lo sviluppo turistico.
Nel
frattempo un altro brutto segnale di abbandono dell’area è stato dato da AQP “che
ha deciso d’impeto di andare lì e togliere i contatori”. Forse prelievi irregolari all’origine del problema?Anche qui il Comune ha reagito inviando una lettera giovedì
scorso per chiedere all’AQP di ritornare sui suoi passi.
La seduta, di circa
mezz’ora, è servita anche per interrogare l’amministrazione 5 stelle sulla
redazione del piano turistico comunale, sul rispetto dei contratti di lavoro da
parte dell’azienda Servito nonché sulla programmazione della stagione balneare.
Intesa quest’ultima “non solo nei suoi servizi ma anche come manutenzione
straordinaria dell’illuminazione pubblica e del manto stradale che non arrivi a
stagione conclusa”.
La seduta ha poi registrato l’unanimità sull’unico punto
all’ordine del giorno. Vale a dire la proroga di un mese per l’adesione al saldo
agevolato delle cartelle Equitalia per pendenze relative a carichi di lavoro.
* versione integrale
** rettifica via web per sopravvenuta pubblicazione.
* versione integrale
** rettifica via web per sopravvenuta pubblicazione.
VIA MATRICE GINOSA - QUOTIDIANO DI PUGLIA Edizione di Taranto pag.25 |
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