CONSORZIO DI BONIFICA STORNARA E TARA, SENZ’ACQUA LA VASCA 10. I produttori chiedono perché.

GINOSA Consorzio di Bonifica Stornara e Tara
Casello -Vasca 10
QUOTIDIANO DI PUGLIA 3 luglio 2016

di Nicola NATALE

Continuano i disservizi del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara a sfavore dei produttori agricoli dell’agro di Ginosa.
Nella scorsa settimana, per almeno due giornate, quella di lunedì e quella di giovedì, l’ufficio presso la Vasca 10 in contrada Cavese era deserto.
Né un numero di telefono, né un avviso spiegavano le ragioni dell’assenza, mentre con un andirivieni continuo i consorziati cercavano di ottenere chiarimenti.
La situazione non è migliorata ieri, quando nuovamente, vista la giornata di gran caldo e una stagione irrigua che dovrebbe essere nel pieno dell’efficienza e della funzionalità, i produttori hanno continuato a recarsi invano presso il “Casello” come viene indicato comunemente. 
GINOSA - Gli uffici chiusi e senza informazioni.
Sembra che i problemi e le difficoltà di gestione non finiscano mai per il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara, che ha presentato per il 2015 un bilancio preventivo di 25,4 milioni di euro.
Le voci si rincorrono incontrollate e se lunedì le assenze erano addebitate ad una riunione in corso a Taranto, niente è trapelato per la chiusura di giovedì.
QUOTIDIANO
DI PUGLIA
Edizione di Taranto
3 luglio 2016
Sabato invece sembra che gli addetti siano stati presenti al primo mattino, per poi lasciare ancora una volta chiuso il casello nelle ore successive.
Da voci non confermate sembra che l’invaso Vasca 10 dopo i primi giorni di erogazione dell’acqua si sia già svuotato in seguito ai fortissimi prelievi, ma la notizia non ha avuto conferme ufficiali*.
Inoltre sembra che per qualche ragione non sia stato possibile ricostituire il livello minimo. Ciò avrebbe fatto scattare i dispositivi di sicurezza e le pompe hanno smesso di funzionare facendo cessare la distribuzione dell’acqua ai comizi, vale a dire i tubi e gli impianti di derivazione che parcellizzano e suddividono le grandi superfici irrigate. 
Va detto che il termine “perentorio” di presentazione delle domande irrigue è scaduto il 24 giugno scorso, ma proprio questo ha contribuito a scaldare gli animi di chi ha fatto la prenotazione per tempo ed ugualmente è stato lasciato a secco.
Nel frattempo qualcuno ha fatto sparire anche la turnistica osservata per i diversi per ogni “comizio” di derivazione che viene effettuata quest’anno in turni di dieci giorni.
E’ facilmente intuibile come saltare un turno di dieci giorni per colture intensive quali sono quelle in cui sono specializzati i produttori ginosini esponga a gravi rischi.
Per la campagna in corso (2016) il Consorzio di Bonifica Stornara e Tara ha stabilito un costo di 400 euro per ettaro o di 0,25 euro a metro cubo per le aziende provviste di contatore, chiesti anticipatamente ai produttori.

*sino ad oggi, 6 luglio. 
Un articolo è in preparazione sui fatti accaduti stamattina.

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