LE OPPOSIZIONI: "UNA MAGGIORANZA FALLIMENTARE, ORA FINALMENTE LIBERI"

GINOSA 16 MAGGIO 2015
La conferenza stampa post scioglimento del Consiglio delle minoranze consiliari
Da sx Emanuele Rosato (pd) Felice Bitetti (pd) Enzo Giannico (pd) Giulio Galante (liberi ed indipendenti) Cristiano Inglese (lista inglese) Massimo Castria (lista Inglese) Francesco Di Franco (impegno civico-nuovo centro destra) Stefano Notarangelo (oltre con Fitto).
QUOTIDIANO DI PUGLIA 13 MAGGIO 2015
di Nicola NATALE

Non si è lasciato nulla al caso a quanto sembra. 
La formalizzazione delle dimissioni di nove consiglieri su sedici del consiglio comunale di Ginosa è passata per lo studio del notaio Giada Mobilio a Massafra. 
L’atto è stato redatto lunedì 11 maggio (numero di repertorio 5502) per dare una base solida all’applicazione del comma uno dell’art. 141 del testo unico degli enti locali. 
Quello che sancisce lo scioglimento dei consigli comunali quando vi sia “cessazione dalla carica per dimissioni contestuali della metà più uno dei membri assegnati”. 
Senza dubbio il caso di Ginosa. 
Ginosa vista dall'alto
Il comune ionico, noto per la sua gravina ed il suo mare, perde così, a circa un anno dalla scadenza naturale, la sua maggioranza di centrodestra. 
Esultano le minoranze alle quali si erano aggiunti sui banchi dell’opposizione altri tre consiglieri (Galante, Di Franco, Bradascio) poi seguiti da un quarto consigliere, Notarangelo. Intorno alle undici, a dimissioni collettive protocollate, il pd di Marina di Ginosa esponeva due cartelli. 
Il primo con la scritta “liberi, liberi, liberi”,  il secondo più ironico: “game over, De Palma non è più sindaco”. Frasi originate anche dalla lunga supremazia politica del centrodestra ginosino trasformatasi in 14 anni di amministrazione ininterrotta. 
E’ opportuno dire che il dr. Vito De Palma, eletto con 8.013 voti nel 2011, è stato il primo sindaco di Ginosa residente nella Marina, a 21 chilometri dal comune madre. 
I marinesi avevano intravisto finalmente la possibilità di un’amministrazione che mettesse al centro lo sviluppo di Marina di Ginosa. 
La stessa promessa del porticciolo con annesso villaggio vacanze e albergo con formula “residence” aveva fatto balenare la possibilità di più lavoro, sia pure episodico e stagionale. 
Ma la sua amministrazione è stata giudicata fallimentare dai consiglieri dimissionari: “oltre alle varie negatività non è riuscita a deliberare entro il 30 aprile l’approvazione del rendiconto 2014”. Il tutto perché sempre secondo le opposizioni “la maggioranza era solo numerica e non politica”. 
Secondo i 9 consiglieri con lo scioglimento del consiglio comunale “Ginosa e Marina di Ginosa riacquistano la libertà delle idee e dei programmi per il futuro”. 
Stefano Notarangelo, ex capogruppo pdl
poi passato alla formazione Oltre con Fitto.
Anche il consigliere Stefano Notarangelo, ex capogruppo pdl, rigetta al mittente le accuse di ricatti a cui avrebbe sottoposto la maggioranza ed in particolare il sindaco. 
Il mio atto è il frutto di una riflessione durata quattro anni, originata solo da un modo diverso di considerare la gestione della cosa pubblica”. 
Sono pronto a reagire legalmente contro chi avanza simili accuse, certo che sono un fittiano, lo sono da tempo poiché conoscevo anche il padre ma non mi è stato promesso nulla e non ho chiesto nulla”. 
Molto più formali invece le considerazioni del pd di Ginosa, il cui comitato elettorale aggiungeva ieri a caldo “no, non c’è proprio nulla da gioire”. 
Considerazioni ecumeniche riportate alla realtà del gioco politico consumatosi a Ginosa. Un gioco che non avrebbe escluso chiamate ai consiglieri transfughi per il ritorno in maggioranza.

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