IL MOVIMENTO 5 STELLE: "GLI SCRUTATORI SIANO SCELTI TRA I DISOCCUPATI"
Gli scrutatori
alle europee siano disoccupati o inoccupati.
A chiederlo è il meetup di Ginosa
del movimento 5 stelle in una lettera indirizzata al sindaco, alla giunta ed
alla commissione elettorale il 3 aprile scorso.
Il movimento fa sua una proposta
che da tempo era emersa nelle considerazioni popolari post elezioni. I commenti
degli elettori nel vedere spesso le stesse facce formare o presiedere i seggi scegliendo,
come la legge tuttora consente, personalmente i segretari non erano
quasi mai benevoli. Anche se una ratio nella legge c’è: fare in modo che i
verbali vengano compilati in maniera precisa ed assicurare tramite l’esperienza
il corretto e celere svolgimento del voto.
Ma non dovrebbero essere un'impresa difficile
presiedere o fare lo scrutatore di un seggio anche con un neofita che in genere sceglie un segretario o
una segretaria esperti.
Per questo i 5 stelle chiedono “in virtù del potere
discrezionale concesso dalla normativa in vigore agli enti locali” di
modificare la prasi consolidata e di “lasciare spazio a disoccupati ed inoccupati
che anche per un solo giorno desiderano adoprarsi per guadagnarsi qualche soldo
necessario alla sopravvivenza e soprattutto riguadagnarsi un po’ di dignità
sottratta da questo Stato”.
Per giungere a questo obiettivo gli attivisti
suggeriscono di affiggere un avviso prima delle elezioni europee fissate per il 25
maggio in modo che chi lo vuole possa produrre attestazione della propria
condizione lavorativa e del proprio stato di famiglia consegnando il tutto
all’ufficio elettorale.
Nel caso, come è naturale, di richieste superiori al
numero di scrutatori necessari il movimento propone di scegliere come requisiti
preferenziali il maggior carico familiare ed il maggior numero di anni di
disoccupazione.
Tale modalità non sarebbe un fatto inedito in quanto già realizzata
secondo gli attivisti a “Torino, Novara, Pomezia, Iglesias, Carbonia”. Questo è
da fare per garantire “un minimo di giustizia sociale” anche perché “i giovani faticano
ad inserirsi nel mondo del lavoro, privilegio questo ormai di pochi”.
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