IL MOVIMENTO 5 STELLE: "GLI SCRUTATORI SIANO SCELTI TRA I DISOCCUPATI"


Un gazebo del movimento 5 stelle in piazza Nusco a Ginosa (Ta)
di Nicola NATALE
Gli scrutatori alle europee siano disoccupati o inoccupati. 
A chiederlo è il meetup di Ginosa del movimento 5 stelle in una lettera indirizzata al sindaco, alla giunta ed alla commissione elettorale il 3 aprile scorso. 
Il movimento fa sua una proposta che da tempo era emersa nelle considerazioni popolari post elezioni. I commenti degli elettori nel vedere spesso le stesse facce formare o presiedere i seggi scegliendo, come la legge tuttora consente, personalmente i segretari non erano quasi mai benevoli. Anche se una ratio nella legge c’è: fare in modo che i verbali vengano compilati in maniera precisa ed assicurare tramite l’esperienza il corretto e celere svolgimento del voto. 
Ma non dovrebbero essere un'impresa difficile presiedere o fare lo scrutatore di un seggio anche con un neofita che in genere sceglie un segretario o una segretaria esperti. 
Per questo i 5 stelle chiedono “in virtù del potere discrezionale concesso dalla normativa in vigore agli enti locali” di modificare la prasi consolidata e di “lasciare spazio a disoccupati ed inoccupati che anche per un solo giorno desiderano adoprarsi per guadagnarsi qualche soldo necessario alla sopravvivenza e soprattutto riguadagnarsi un po’ di dignità sottratta da questo Stato”. 
Per giungere a questo obiettivo gli attivisti suggeriscono di affiggere un avviso prima delle elezioni europee fissate per il 25 maggio in modo che chi lo vuole possa produrre attestazione della propria condizione lavorativa e del proprio stato di famiglia consegnando il tutto all’ufficio elettorale. 
Nel caso, come è naturale, di richieste superiori al numero di scrutatori necessari il movimento propone di scegliere come requisiti preferenziali il maggior carico familiare ed il maggior numero di anni di disoccupazione. 
Tale modalità non sarebbe un fatto inedito in quanto già realizzata secondo gli attivisti a “Torino, Novara, Pomezia, Iglesias, Carbonia”. Questo è da fare per garantire “un minimo di giustizia sociale” anche perché “i giovani faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro, privilegio questo ormai di pochi”.

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