LATERZA RUGGISCONO I COMMERCIANTI: "TARES INGIUSTA". Il sindaco Lopane:"destineremo i risparmi all’alleggerimento della tassa”.
LATERZA Auditorium Michele Giannico - I commercianti protestano contro la Tares Domenica 15 dicembre |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 16 DICEMBRE 2013
di Nicola NATALE
Tanti
commercianti esasperati hanno riempito l’auditorium Michele Giannico di Laterza.
Ad ascoltarli l’amministrazione comunale quasi al completo, non sottrattasi ad
un confronto iniziato giorni prima.
A prendere la parola per primo Giuseppe
Barbetta, titolare di una nota macelleria e già membro della confcommercio. A
lui il compito di delineare la quasi rivolta dei commercianti contro un aumento
che in qualche caso avrebbe sfiorato il raddoppio della tassa e di sgomberare
il campo dai pregiudizi che dipingono i commercianti come popolo di evasori.
La
verità “è che tanti di noi sono ad un passo dal chiudere e quella sbandierata
come una vittoria della confcommercio, la liberalizzazione dell’orario di
apertura, non è stata che un grosso favore alla grande distribuzione” ha
aggiunto una delle poche titolari presunti all’incontro (platea numerosa ma
quasi tutta al maschile).
Sotto accusa anche la mancata partecipazione di
Confcommercio e Confesercenti alle quali la platea ha imputato l’abbandono del
campo quando si è trattata di difendere sul serio gli interessi della categoria.
“Eppure” ha sottolineato Barbetta “erano stati invitati”.
Insomma una lamentela
non nuova quella dell’assenza delle associazioni di categoria, con i
commercianti che provano lo stesso sentimento degli agricoltori lasciati soli
contro la globalizzazione che ha spazzato via certezze, ritmi e tutele dando
profitto solo ad alcuni.
Ma sul banco degli imputati è salita anche
l’amministrazione Lopane alla quale è stato chiesto di fare marcia indietro. “Il sindaco dica che questa tassa non si può pagare” e giù applausi.
Poi parla
Lorenzo Tamborrino, panificatore, un’altra delle arti in cui Laterza eccelle che
si concentra sulle contraddizioni della legge che non lega i rifiuti alla
quantità effettivamente prodotta.
L’atmosfera è tesa, tra il pubblico qualcuno
borbotta, altri imprecano. Non è un gioco facile per il giovane sindaco
Gianfranco Lopane (33 anni) provare a spiegare come si è arrivati a far pagare
una tares per la quale dice “da un anno avevo avvisato tutti, non a caso come
sindaci abbiamo scioperato, un fatto inedito”.
Il problema sta tutto nella
legge istitutiva, la n.214 del 2011 che ha imposto di coprire totalmente i
costi del servizio, senza accedere ad altri capitoli di bilancio e individuato
tre macrocategorie di esercizi commerciali alle quali il Comune poteva solo
decidere se applicare il coefficiente minimo o quello massimo.
“Noi” ha
dichiarato Lopane “abbiamo solo scelto di applicare il coefficiente minimo a
chi dalla nuova disciplina ha subito un aumento notevole e di applicare il
coefficiente massimo a chi invece ne è stato beneficiato”.
L'Osmairm di Laterza |
Non sono vere
pertanto le accuse di aver salvato l’Osmairm, il colosso locale da 590
dipendenti, e le banche dal pagare di più, ma solo la loro collocazione in
fasce più favorevoli in base al principio di chi inquina, paga, inteso in
questo caso anche come mero commercio.
Serve a poco dire che la scelta della
vicina Ginosa di optare per aumenti intermedi tra famiglie e commercianti è
tendenzialmente opponibile in giudizio, l’assemblea chiede che si faccia di
più.
Ma oltre a proporre provocatoriamente uno sciopero della fame (il sindaco)
o una partecipazione alla prossima manifestazione romana dei forconi (Giuseppe
Barbetta) è chiaro che la tares è un argomento destinato preso a derubricarsi.
Vito Minei, consigliere comunale di Laterza |
Ed
a passare ad argomento di lotta politica poiché come Vito Minei, consigliere
d’opposizione del pdl ha sottolineato “i sindacati non hanno reagito poiché
presenti in amministrazione al contrario di altri paesi dove hanno protestato, l'amministrazione doveva distribuire equamente la tares”.
"Certo, ma poi è intervenuta la legge" ha concluso il sindaco e l’unico
nostro impegno “è quello di destinare tutti i risparmi dati dalla differenziata
all’abbattimento della tares sapendo che è una delle più basse della provincia
di Taranto”.
115 euro a tonnellata secondo i calcoli dell’assessore Mimma Stano
che avrebbero consentito un risparmio già da quest’anno di 200mila euro dei
costi di conferimento dei rifiuti ma con “un aumento di 500mila euro” dei costi
complessivi di raccolta precisa Vito Minei.
In realtà la faccenda è anche più
complessa poiché i due terzi degli esercizi commerciali non sono stati colpiti
dall’aumento tares in ragione della loro reale o presunta minore produzione di
rifiuti. Ma spiegarlo alla sala avrebbe ulteriormente esasperato il clima.
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