TBM ALTRI 26 A RISCHIO. E’ la sorella piccola della “miroglio”
Ginosa - L'entrata della Tbm (Tessitura di Ginosa s.p.a.) in contrada girifalco |
Un intero versante
della provincia in affanno, quello occidentale.
Da Massafra a Ginosa, passando
per i comuni intermedi.
In mezzo a tutte queste crisi, i lavoratori della
tessitura di Ginosa s.p.a. temono che la loro vertenza venga oscurata.
Ma un
singolo posto di lavoro per chi lo perde è importante quanto una delle tante
crisi occupazionali che riempiono le cronache di questi mesi. E alla Tbm, con
casa madre a Besnate in provincia di Varese i posti a rischio sono (per ora) 26 su 66
dipendenti, secondo la comunicazione inviatagli dalla direzione.
La vertenza avrà un primo momento di composizione martedì prossimo in
confindustria a Taranto, ma i lavoratori sembrano intenzionati a scioperare per
difendere il loro diritto al posto di lavoro.
Una delegazione si è riunita ieri
sotto il municipio per chiedere al sindaco Vito De Palma ed ai media di
accendere i riflettori anche su questo pezzo dell’industria ginosina che se ne
va.
Intanto gli operai chiedono che il sindaco partecipi all’incontro,
normalmente riservato all’azienda ed ai sindacati, le due parti in causa.
In
quello stesso giorno, oltre a indire uno sciopero per protestare contro gli
esuberi, chiederanno che il tavolo si sposti a Bari e diventi uno dei tanti
tavoli in cui si sta cimentando la task force dell’occupazione messa in piedi
dall’assessorato al lavoro della regione Puglia. Si chiede quindi un tavolo
istituzionale.
Dipendenti Tbm riunitisi sotto il Comune di Ginosa per rendere pubblica la propria protesta |
Gli operai temono che i 26 siano solo l’annuncio
della chiusura dell’intero stabilimento, poiché 40 persone non potrebbero a quanto sembra sostenere
efficacemente i cicli lavoratovi di una tessitura industriale.
Anche loro hanno
età comprese tra i trenta e i quarant’anni, la generazione che in ogni caso
paga lo scotto più pesante, bloccata nel bel mezzo della vita professionale e
senza vie d’uscita apparenti.
La tessitura di
Ginosa s.pa. meglio nota come Tbm era nata sulla scorta dell’esito più che
positivo avutosi con la miroglio ed infatti sorge affianco all’immenso opificio
in perenne attesa di nuovi investitori.
In questo caso l’imprenditore si chiama
Giuseppe Marcora ed ha più volte chiarito che il costo del tessuto greggio
prodotto a Ginosa è, con le attuali condizioni di mercato, insostenibile.
In
poche parole conviene di più importarlo da Shangai da dove arriverebbe costando
anche il 30% in meno.
Nel caso dei 66 dipendenti la cassa integrazione scade a
fine novembre e da tempo hanno intrapreso una forma di protesta responsabile
che ha sempre coinvolto le istituzioni del territorio. Le tensioni si sono
acuite con la partenza di un telaio a maggio scorso.
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