ALLUVIONE, VERTICE IN PRESIDENZA E IN COMMISSIONE. SI CERCANO FONDI
Bari, la sede della presidenza della regione Puglia |
di Nicola NATALE
La politica si
muove dopo i drammatici fatti di Ginosa.
Danni inaspettati perché l’area
interessata non era tra quelle perimetrate dall’autorità di bacino competente
dopo l’alluvione di Marina di Ginosa nel 2011.
Alluvione che avrebbe dovuto
funzionare da campanello d’allarme.
Con qualche probabilità anche il
progressivo disboscamento delle colline sovrastanti Ginosa (anche a seguito di
numerosissimi ripetuti incendi) e l’abbandono dell’agricoltura “fine” su gran
parte del suo territorio sono all’origine della calamità che ha provocato
quattro vittime e incalcolabili danni.
Il presidente Vendola ha partecipato ieri
con il viceministro degli Interni, Filippo Bubbico a una riunione convocata per
fare il punto sulla situazione all’indomani dell’alluvione.
Alla riunione ha
partecipato, su delega del presidente De Filippo, l’assessore alle
infrastrutture, mobilità e protezione civile della Regione Basilicata Luca
Braia, nonché i prefetti delle province di Taranto e Matera Sammartino e Pizzi,
i rappresentanti delle Protezioni civili e delle Autorità di Bacino di Puglia e
Basilicata, con il presidente dell’Acquedotto Pugliese Gioacchino Maselli.
Nichi Vendola, presidente della regione Puglia dall'aprile del 2005 |
La
riunione ha avuto per tema la richiesta dello stato di emergenza nelle zone
colpite, che per bacini idrografici fanno riferimento alle due regioni.
“Occorre – ha detto Vendola in apertura di riunione – una messa in sicurezza
strutturale per sistemare il territorio”.
“Con la pioggia si deve solo aprire
l’ombrello e non attrezzarsi a subire calamità mortali”.
“Gli interventi che
dobbiamo pianificare devono essere strutturali e non emergenziali”. “La novità
di questa riunione – ha proseguito Vendola – sta proprio nella partecipazione
delle strutture delle due regioni con la presenza del viceministro – una
formazione inedita per riunioni del genere, ma che devono diventare la norma
visto che i confini geografici sono ormai solo sulla carta e le acque non li
rispettano.
Non si tratta solo di ricostruire, ma di cogliere l’occasione per
eliminare opere dannose e di sistemare opere incomplete o inesistenti”.
Filippo Bubbico, viceministro degli interni nel governo Letta (ph sole24ore) |
L’assessore lucano ha enumerato gli interventi fatti e da fare in occasione dell’alluvione
dei primi di ottobre che ha coinvolto il Materano. Ponti distrutti, stato degli
argini, stato del bacino tra i fiumi Bradano e Basento sono stati al centro
della discussione tra i tecnici.
“Nei prossimi giorni – ha spiegato il
viceministro Bubbico – il direttore della Protezione civile sarà a Ginosa per
un sopralluogo, mentre il Governo farà quanto previsto per la dichiarazione
dello stato di emergenza".
Donato Pentassuglia, consigliere regionale pugliese |
Questa riunione segue quella di giovedì scorso in
quinta commissione su richiesta del capogruppo regionale sel Michele Losappio.
Per
Donato Pentasuglia, presidente della quinta commissione “sarà necessaria a
fronte di interventi tampone realizzati finora, una pianificazione organica”.
Si punta esplicitamente all’utilizzo mirato dei fondi 2014-2020 secondo una
scala di priorità che metta in sicurezza le aree a rischio.
La regione ha
aggiunto Pentassuglia “ricostruirà con propri fondi il ponte crollato sulla ex
strada statale 580” divenuta ora una provinciale.
Il “ponte dei sospiri”
attraversa un modesto canale di deflusso delle acque provenienti dal depuratore
di Ginosa.
Da tempo immemore, anche per i numerosi incidenti stradali occorsi
in passato, se ne chiedeva l’allargamento oltre che l’adeguamento della strada
fortemente inadeguata in quel tratto all’intenso traffico veicolare.
Tutto
lascia presagire una manovra coordinata per ottenere ingenti finanziamenti (a
vari livelli) da destinare alla ricostruzione ed alla mitigazione del rischio
idrogeologico ormai divenuta tragicamente una necessità per il versante occidentale della provincia
jonica.
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