ALLUVIONE, VERTICE IN PRESIDENZA E IN COMMISSIONE. SI CERCANO FONDI


Bari, la sede della presidenza della regione Puglia
QUOTIDIANO DI PUGLIA 19 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
La politica si muove dopo i drammatici fatti di Ginosa. 
Danni inaspettati perché l’area interessata non era tra quelle perimetrate dall’autorità di bacino competente dopo l’alluvione di Marina di Ginosa nel 2011. 
Alluvione che avrebbe dovuto funzionare da campanello d’allarme. 
Con qualche probabilità anche il progressivo disboscamento delle colline sovrastanti Ginosa (anche a seguito di numerosissimi ripetuti incendi) e l’abbandono dell’agricoltura “fine” su gran parte del suo territorio sono all’origine della calamità che ha provocato quattro vittime e incalcolabili danni. 
Il presidente Vendola ha partecipato ieri con il viceministro degli Interni, Filippo Bubbico a una riunione convocata per fare il punto sulla situazione all’indomani dell’alluvione. 
Alla riunione ha partecipato, su delega del presidente De Filippo, l’assessore alle infrastrutture, mobilità e protezione civile della Regione Basilicata Luca Braia, nonché i prefetti delle province di Taranto e Matera Sammartino e Pizzi, i rappresentanti delle Protezioni civili e delle Autorità di Bacino di Puglia e Basilicata, con il presidente dell’Acquedotto Pugliese Gioacchino Maselli. 
Nichi Vendola,
presidente della regione Puglia
dall'aprile del 2005 
La riunione ha avuto per tema la richiesta dello stato di emergenza nelle zone colpite, che per bacini idrografici fanno riferimento alle due regioni. 
Occorre – ha detto Vendola in apertura di riunione – una messa in sicurezza strutturale per sistemare il territorio”. 
Con la pioggia si deve solo aprire l’ombrello e non attrezzarsi a subire calamità mortali”. 
Gli interventi che dobbiamo pianificare devono essere strutturali e non emergenziali”. “La novità di questa riunione – ha proseguito Vendola – sta proprio nella partecipazione delle strutture delle due regioni con la presenza del viceministrouna formazione inedita per riunioni del genere, ma che devono diventare la norma visto che i confini geografici sono ormai solo sulla carta e le acque non li rispettano. 
Non si tratta solo di ricostruire, ma di cogliere l’occasione per eliminare opere dannose e di sistemare opere incomplete o inesistenti”. 
Filippo Bubbico,
viceministro degli interni nel governo Letta (ph sole24ore)
L’assessore lucano ha enumerato gli interventi fatti e da fare in occasione dell’alluvione dei primi di ottobre che ha coinvolto il Materano. Ponti distrutti, stato degli argini, stato del bacino tra i fiumi Bradano e Basento sono stati al centro della discussione tra i tecnici. 
Nei prossimi giorni – ha spiegato il viceministro Bubbico – il direttore della Protezione civile sarà a Ginosa per un sopralluogo, mentre il Governo farà quanto previsto per la dichiarazione dello stato di emergenza"
Donato Pentassuglia,
consigliere regionale pugliese
Questa riunione segue quella di giovedì scorso in quinta commissione su richiesta del capogruppo regionale sel Michele Losappio. 
Per Donato Pentasuglia, presidente della quinta commissione “sarà necessaria a fronte di interventi tampone realizzati finora, una pianificazione organica”. 
Si punta esplicitamente all’utilizzo mirato dei fondi 2014-2020 secondo una scala di priorità che metta in sicurezza le aree a rischio. 
La regione ha aggiunto Pentassuglia “ricostruirà con propri fondi il ponte crollato sulla ex strada statale 580” divenuta ora una provinciale. 
Il “ponte dei sospiri” attraversa un modesto canale di deflusso delle acque provenienti dal depuratore di Ginosa. 
Da tempo immemore, anche per i numerosi incidenti stradali occorsi in passato, se ne chiedeva l’allargamento oltre che l’adeguamento della strada fortemente inadeguata in quel tratto all’intenso traffico veicolare. 
Tutto lascia presagire una manovra coordinata per ottenere ingenti finanziamenti (a vari livelli) da destinare alla ricostruzione ed alla mitigazione del rischio idrogeologico ormai divenuta tragicamente una necessità  per il versante occidentale della provincia jonica.

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