GINOSA TBM VIA IL PRIMO TELAIO, L’INIZIO DELLA DISMISSIONE
QUOTIDIANO DI PUGLIA 9 MAGGIO 2013
di Nicola NATALE
Aria di
smobilitazione alla Tbm di Ginosa, l’azienda tessile che da Besnate in
provincia di Varese aprì nel 2003
uno stabilimento in contrada girifalco.
Alle otto di ieri un camion è giunto
per portare via un telaio ed i lavoratori hanno reagito, incrociando le
braccia.
Un’ora dopo è iniziata una forma di protesta che è stata incasellata
come assemblea sindacale straordinaria, con il parere concorde dell’azienda guidata
dal dr. Marcora.
Giuseppe Massafra, sindacalista cgil |
Questo perché in un precedente incontro a Bari le parti,
lavoratori e azienda, si erano accordati sul fatto che nessuno dei macchinari
presenti sarebbe partito, con la benedizione della task force regionale. All’arrivo
dei sindacalisti, prontamente convocati, è partita una lunga serie di
telefonate chiarificatrici con l’amministratore delegato Marcora. Carabinieri e
Digos erano lì a quanto pare sollecitati dalla stessa direzione aziendale che
non avrebbe gradito la fermata inaspettata.
L’impegno dei sindacalisti presenti,
tra cui Giuseppe Massafra della filctem cgil, ha in qualche modo attenuato
l’effetto negativo dell’inizio della dismissione.
I dipendenti della tbm
potranno, in forza di questo accordo, ricevere direttamente dall’azienda l’intera
mensilità di cassa integrazione in deroga di cui godono, tuttavia il telaio è partito,
il camion ha varcato il cancello. “C’è tensione – ha commentato Massafra –
anche se non è mancata da parte dei lavoratori una risposta pronta e civile”.
Da
voci interne all’azienda pare che i telai in partenza siano sei. Anche per
questo i 70 hanno voluto muoversi d’anticipo, intravedendo ombre sul proprio
futuro e sapendo che il loro (eventuale) salvataggio non sarà facile.
La task
force regionale con il dr. Giuseppe Recchia, sa che dovrà iniziare un’altra
traversata nel deserto per non perdere un altro pezzo del già risicato mosaico
industriale pugliese.
L'agitazione dei 70 dipendenti tbm |
Ora gli occhi sono puntati all’incontro che avverrà
nuovamente a Bari, tra il 14 ed il 17 Maggio, pare presso la fiera del levante,
per capire quali sono le prossime mosse dell’azienda. La cassa integrazione
straordinaria scade a novembre del 2013 ma i segnali che provengono da Besnate non
sono incoraggianti.
La proprietà sembra fortemente determinata dopo 10 anni, a
ridimensionare il sito ginosino, non si sa di quanto. I motivi sono i soliti:
il calo di ordini, la non competitività dei costi italiani, i prezzi
assolutamente competitivi delle merci asiatiche (il solo trasporto delle merci
provenienti da Shangai costa il 30% in meno).
Senza contare che il porto di
Taranto non è ancora pronto a gestire questo tipo di traffico. Insomma i nodi
strutturali e forse anche politici che contraddistinguono lo sviluppo del sud
sono confermati anche da questa vicenda.
A Ginosa, chiusa in qualche modo la vicenda
della vicina miroglio con il passaggio alla q.bell si apre in modo drammatico
il fronte tbm. Senza dimenticare che questa non è l’unica crisi in atto.
TBM Ginosa - uno dei momenti dell'"assemblea" |
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