GINOSA SU UN APPALTO DEL COMUNE INTERVIENE L’AUTORITA’ DI VIGILANZA
di Nicola NATALE
Via Matera -Ginosa |
Usare soldi di
un appalto per opere diverse dall’appalto stesso.
Opere pubbliche sì, ma non
quelle su cui l’azienda De Bartolomeo di Taranto aveva vinto la gara d’appalto
nell’ottobre del 2010.
I lavori eccepiti dalla autorità di vigilanza sono
quelli indicati nella delibera di giunta comunale n°6 del 13 Gennaio 2012 ovvero
la ricostruzione muri in cemento armato, il rifacimento della sede stradale
delle traverse di via matera e viale trieste, le strade urbane di via della
pace e del popolicchio, la strada comunale del cignano nonché la ricostruzione di impianti idrico
fognanti per un importo complessivo di 344mila euro.
Lavoro per cui la giunta
comunale approvò una “perizia di variante e suppletiva” basandola
sull’emergenza alluvione di Marina di Ginosa del marzo del 2011, quando invece
i lavori erano tutti a Ginosa. Queste opere sono state poste sotto la lente dell’autorità per la vigilanza dei contratti pubblici.
Enzo Giannico, cons. com. di minoranza (pd) |
L’anomalia è stata segnalata dal consigliere di minoranza Enzo Giannico del pd
e l’autorità di vigilanza ha chiesto chiarimenti all’amministrazione comunale
retta dal sindaco Vito De Palma (p.d.l).
Se questi chiarimenti non dovessero
pervenire l’autorità avvierà un procedimento sanzionatorio.
In particolare
l’autorità ha rilevato che “un tratto di strada risanato non è quello previsto
in progetto mentre l’originario tratto di strada previsto in progetto non ha
subito alcun intervento”.
“I lavori pubblici a Ginosa - dice il consigliere
d’opposizione - sono sempre stati
trattati come una questione privata-personale da parte degli amministratori, ed
in modo particolare da Vincenzo Di Canio, prima assessore al ramo ora
consigliere delegato”.
Secondo il consigliere questo non è che un esempio dei
problemi che si riscontrano nel settore dei lavori pubblici: “lavori mai
collaudati o realizzati a regola d’arte, opere incompiute, strade dissestate”.
Ciò sarebbe dovuto alla “compiacenza del dirigente dell’ufficio che in quanto
collaboratore esterno, ha tenuto in considerazione solo la pressione dei
politici”.
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