LATERZA, PROGEVA: 11,3 MILIONI DI EURO PER ABBATTERE GLI ODORI
QUOTIDIANO DI PUGLIA DEL 24 GENNAIO 2013
di Nicola NATALE
Da sx il sindaco Gianfranco Lopane, l'ass. all'ambiente Oronzo Calella, uno dei progettisti l'ing. Giorgio Rustichelli e l'a.d. della Progeva Marino Mongelli |
Un investimento
da 11,3 milioni di euro, se la Regione concederà il nulla osta.
Potrebbe essere
la fine dell’incubo per tutti i laertini ammorbati dalle esalazioni
dell’impianto di trattamento e riduzione in fertilizzante dei rifiuti organici
posto in contrada Caione-Matine.
Questo è quanto emerso ieri nella sala della
cavallerizza del palazzo marchesale durante in un incontro tra
l’amministrazione comunale, la proprietà della Progeva srl rappresentata da
Marino Mongelli e Lella Miccolis ed i tecnici che stanno lavorando al progetto,
gli ingegneri Giorgio Rustichelli, Massimiliano Ilgrande ed il geologo Marco Di
Lollo.
Fondamentalmente si tratta di far svolgere al chiuso tutte le attività
connesse alla produzione di compost e di applicare due potentissimi biofiltri.
I biotunnel all'interno della Progeva |
“Nella peggiore delle ipotesi abbatteremo le emissioni del 70%” dice convinto
l’ing. Ilgrande, amministratore delegato di progress, specializzata in
olfattometria dinamica con sedi a Milano e Roma. La Progeva procederà alla
copertura ed all’ammodernamento tecnologico solo se contestualmente le sarà
concesso di aumentare le quantità di rifiuti organici trattati (principalmente
la frazione organica della raccolta differenziata e i rifiuti
ligno-cellulosici) dalle 45mila
tonnellate annue attuali a 70mila tonnellate annue.
Un aumento quindi
del 56% della capacità produttiva, anche in vista del fatto che finalmente gran
parte dei Comuni e dei cittadini pugliesi si sono messi sul serio a fare la
raccolta differenziata.
Le principali innovazioni di processo riguardano la
maturazione e la vagliatura dei rifiuti organici, cioè i residui alimentari e
vegetali, in ambienti chiusi, insufflati ed aspirati, l’autosufficienza nella produzione
di fertilizzanti ed inoltre la realizzazione di un digestore anaerobico che
produca energia elettrica e termica tramite biogas, in misura doppia rispetto
alle necessità d’impianto e quindi in grado di realizzare un’ulteriore economia
di scala.
Il digestore anaerobico consente la degradazione della sostanza
organica in ambienti chiusi senza ossigeno ad opera di batteri mesofili o
termofili.
Questo in estrema sintesi il progetto presentato già dal Luglio 2012
a Bari e che tenta di porre fine ad una polemica che si trascina da anni sulle
emissioni odorigene della Progeva.
Uno dei capannoni all'interno della Progeva |
All’incontro oltre al sindaco Gianfranco
Lopane, era presente il vicesindaco Sebastiano Stano, gli assessori Mimma
Stano, Oronzo Calella, i consiglieri Mariella Bruno e Leonardo Matera e per l’opposizione Vito
Minei.
Qualche cittadino in maniera estremamente garbata ha posto domande
sull’intero processo della Progeva e chiesto rassicurazioni. Lopane si è detto
estremamente soddisfatto dell’incontro che testimonia “la volontà di risolvere
il problema, mettendo in campo le migliori tecnologie disponibili”.
Lella
Miccolis della Progeva, che attualmente occupa 20 dipendenti - nel sottolineare la eco-sostenibilità della sua azienda - ha messo
l’accento sull’economia che l'investimento smuoverà e sul fatto che già ora,
sono circa 80 i fornitori dell’azienda di compost nata grazie ad un contributo
di SviluppoItalia-Invitalia nel 2006.
Speriamo che sia vero ma io non ci credo tanto........!!!!!!!!!!!!!!!!
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