GINOSA TBM TESSILE, ALTRI 70 OPERAI A RISCHIO.
di Nicola NATALE
L'entrata della Tbm di Ginosa. Lo stabilimento di Ginosa non figura, almeno fino al 21 Gennaio 2013 sul sito ufficiale della Tbm. |
Ai 220
cassintegrati della Miroglio,
potrebbero aggiungersi i circa 70 della TBM.
Lo ha reso noto Giuseppe
Massafra della filctem cgil dicendo che “l’azienda ha chiesto nuovamente
l'accesso agli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione straordinaria per
crisi, dopo aver chiesto e ottenuto l'accesso alle altre forme di cassa
integrazione”.
Giuseppe Massafra, sindacalista cgil |
L’azienda tessile che produce tessuto per abbigliamento era
sbarcata a Ginosa nel 2003 e rispetto alla più grande Miroglio aveva sempre
tenuto un profilo basso.
Dalla
Cgil temono che stia per ripetersi in piccolo per la TBM lo stesso calvario dei
220 della Miroglio.
Anche nello stabilimento TBM, che sorge anch’esso in
contrada Girifalco accanto all'immenso opificio del gruppo Miroglio già
“filatura e tessitura di puglia”, pare sia già partito un telaio, mentre gli operai sono da tempo in cassa integrazione guadagni.
I
sindacati lamentano che non c’è stato un potenziamento parallelo di altri
reparti, né si sa se saranno acquistati macchinari più innovativi e vorrebbero
al più presto “riprendere un confronto con l’azienda con l’asupicio di trovare
soluzioni utili ad evitare il peggio”.
Il gruppo TBM si presenta così nel suo sito ufficiale |
Preoccupa più di tutto il “pesante
deficit finanziario e la profonda crisi di commesse” in cui sembra versare
l’azienda che ha sede legale a Milano e sede operativa a Besnate nel varesino.
Nel sito estremamente essenziale dell’azienda non c’è nemmeno un riferimento
allo stabilimento ginosino che pure fu edificato con la ormai famosa legge 181
destinata alla reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica: mai
come ora il titolo potrebbe apparire più cinico e beffardo.
Allora furono investiti
circa 16 milioni di euro con la partecipazione al capitale sociale di Sviluppo
Italia per il 18%.
Tra le aziende
arrivate in quel periodo anche la
Curvet di Laterza, il cui avveniristico stabilimento è inutilizzato al pari
degli altri.
Marco Piccirillo, uno dei 220 "miroglini" |
Le crisi si saldano purtroppo tra loro e i 220 miroglini
minacciano lunedì 21 Gennaio nuove proteste presso l’Inps di Taranto che da Ottobre non
versa loro i ratei di cassa integrazione.
“Vogliamo chiarimenti e
documentazione scritta sulla mancata erogazione dei mesi arretrati” scrive
Marco Piccirillo, un cassintegrato miroglio.
Piccirillo critica anche “il
disimpegno di Confindustria” ed in 54 approvano il suo pensiero sulla bacheca
virtuale di facebook. Insomma un fronte sempre più incandescente quello del
lavoro e che ha reso evidenti i limiti in cui era stato pensato lo sviluppo
post ilva e post agricoltura.
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