LATERZA. SISTEMANO UNA FAMIGLIA RUMENA: E’ POLEMICA
dall'articolo apparso sul Quotidiano dell'11 Febbraio 2012
di Nicola NATALE
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La casa in periferia di Laterza dove sono stati temporaneamente alloggiati i rumeni |
Un dramma in
meno, che ha consentito ad una famiglia residente a Laterza di abitare, sia
pure temporaneamente una casa dignitosa. Un normale episodio di assistenza
sociale che rivela però uno spaccato vivissimo del concetto di accoglienza e
solidarietà nell’anno 2012. L’assessore alle politiche sociali Franco Frigiola
del Comune di Laterza scatena involontariamente un dibattito perché la famiglia
è rumena e i laertini, come tantissimi italiani, gli chiedono perché non
destinare a loro quella stessa assistenza.
Allora assessore perché tanto dibattito?
Perché ho
spalancato una porta di dialogo eccezionale. La situazione della famiglia era
ed è gravissima, anche dal punto di vista sanitario. La mamma è ricoverata, il
padre è in cura e devo ringraziare i volontari che mi hanno aiutato con i primi
lavori di pulizia e sistemazione del nuovo alloggio. Parlo di persone come
Katia, Ferdinando che hanno accolto i bambini, di Enza, Rocco, Giovanni e del
Centro Aiuto alla vita. Così come devo dire che c’è stato chi non l’ha fatto.
Ma come ne siete venuti a conoscenza?
Beh, parlando
con i cittadini ci hanno detto delle condizioni veramente difficili in cui
viveva questa gente, in una cantina di 10metri quadri, senza servizi, con la
mamma di due figli di nuovo in attesa e in condizioni di salute precarie.
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L'assessore Franco Frigiola sulla sx ed un volontario |
E quindi siete intervenuti…
Non siamo un
assessorato immobile, abbiamo scaricato fisicamente quanto serviva, la
manovalanza serve quando è una giusta causa. Ma va detto che l’intervento predisposto è una sistemazione
temporanea per tamponare un’emergenza. Cosa avremmo dovuto fare, far continuare
a stare la famiglia in quelle condizioni? La famiglia poi darà un contributo,
perché non facciamo mero assistenzialismo. L’obiettivo è l’integrazione. Quindi
faranno un percorso di inclusione sociale, troveranno un lavoro, pagheranno il
fitto fino ad avere l’autonomia di trovare una casa per conto loro e far
cessare l’intervento dell’Assessorato. E’ la nostra politica.
Quindi la nazionalità c’entra poco…
L’azione di
recupero sociale oggi è stata con i rumeni, ieri è stata per un anziano
laertino che non aveva alloggio e viveva in una cantina, senza riscaldamento.
Ora l’anziano vive autonomamente come lui stesso richiedeva e paga il fitto.
Ogni giorno si può risolvere un caso, perché presi tutti insieme, e sono
tantissimi, non saremmo capaci di risolvere nulla, affogheremmo in una
emergenza continua.
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