Il libro dell’Età della Pietra: “Lithikà” Perché l’uomo dell’Età del Bronzo sfruttava ancora la pietra

di Vincenzo Stasolla
  
Vincenzo Stasolla
Nonostante il termine “Libro” ci rimandi ai profumati tomi di carta, palpabili e comodi da leggere, magari allietati dal tepore di un camino, data la gelida aria che tira (atterriti anche dalla crisi), oggi il libro può essere sfogliato anche sul web: economico e veloce, ma scomodo e immorale sotto certi aspetti. 
Ed è qui che presento un saggio dal titolo “Lithikà” edito dallo scrivente, su chi vuol saperne di più sulla nostra pre-protostoria, indagando un tema poco affrontato dagli archeologi, o meglio, affrontato senza offrirne spiegazioni, ma limitandosi a sobrie giustificazioni: gli ultimi strumenti in pietra foggiati nell’Età dei Metalli. 
L’uomo dell’Età del Bronzo vive in una condizione molto simile a quella dei suoi predecessori Neolitici, e pertanto usufruisce come loro ancora della pietra, per fabbricare arnesi. La questione si apre al momento in cui il bronzo fa la sua comparsa, seppur in limitata quantità: quali sono i ruoli che ricopre nelle società dell’Età dei Metalli? A chi il ruolo simbolico totemico e a chi quello domestico, nei vari contesti? Il ruolo della pietra non appare, infatti, subordinato a quello dei metalli, avendo un’ importanza nell’equilibrare un’ economia che esitava ad investire del tutto sui metalli, sfruttando quella che era un’atavica e millenaria tradizione. Se v’è un’età della pietra priva di metalli, vi è al contrario un’età dei metalli ove v’è la pietra: è l’Età della Pietra dell’Età del Bronzo. La seconda parte del testo, a mo’ di glossario, apre sunto intorno alla tecnologia delle industrie litiche.
Il saggio attinge il titolo dal Lithikà, un’opera in versi oramai perduta del leggendario Òrfeo, poeta della Grecia Arcaica, che nel suo contesto trattava delle proprietà terapeutiche delle pietre, la loro forza e virtù. Nel nostro caso, appunto, la forza e le virtù sono riferite ai servigi di cui l’uomo ha potuto trarne sfruttando la pietra.
Il saggio sarà presentato sul finire del mese di Febbraio presso la sede dell’Archeogruppo “E. Giacovelli di Massafra”, e per concludere in tal merito, dovuti ringraziamenti vanno al Professor Roberto Caprara, Archeologo Medievista, che ha ritenuto opportuno ospitare lo scrivente presso la sede dell'Archeogruppo, ringraziando in egual misura anche il Sig. Peppino Pirrazzo, delegato del Comitato del Parco delle Gravine, che ha collaborato sostenendomi per tale impresa.
Il testo dal titolo “Lithikà: diagnosi e interpretazione delle industrie litiche degli insediamenti Pre-Protostorici dell’Età dei Metalli” di Vincenzo Stasolla, è liberamente consultabile sul blog vstasolla.blogspot.com, cliccando sulla voce “consulta” o sull’immagine della prima copertina. Buona Lettura.

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