TOGLIERE L’ICI AI TERRENI NON EDIFICABILI? NIET DEL COMUNE
di Nicola NATALE
La nuova sala consiliare del Comune di Ginosa inaugurata nel 2011 |
Niente da fare
per i cittadini vessati dall’ICI.
Continueranno a pagarla, anche se i terreni
non sono edificabili. Lo ha ribadito l’ultimo Consiglio Comunale di mercoledì 21 Dicembre modificando
sostanzialmente la mozione presentata da alcuni consiglieri di minoranza che ne
chiedeva l’abbattimento del 70%.
E questo anche se il primo cittadino, Vito De Palma ha parlato esplicitamente di tributo “iniquo ed intollerabile”.
E questo anche se il primo cittadino, Vito De Palma ha parlato esplicitamente di tributo “iniquo ed intollerabile”.
Si nominerà una commissione per lo studio
del problema ma con il solo intento di accelerare l’iter dei piani
particolareggiati affidati ai tecnici. Appuntamento con questi ultimi al 7
Maggio 2012.
Un iter che non porterà comunque in tempi brevi all’edificabilità,
perché bisogna farsi approvare i piani dalla Regione e poi ancora dal
Consiglio.
C’è insomma la quasi certezza di pagare l’Ici per altri 10 anni
oltre ai 9 già trascorsi, prima di avere effettivamente in mano un “suolo”.
Con
situazioni molto differenziate giacché il Sindaco ha rimarcato “l’alto valore
dei terreni lungo viale Italia già ampiamente urbanizzato” rispetto ad altre
aree tassate alla stessa maniera ma senza alcuna urbanizzazione.
Insomma il
classico garbuglio burocratico nel quale sono rimasti schiacciati i
proprietari, molti dei quali hanno dovuto indebitarsi per pagare l’ICI. Somme
arrivate in qualche caso anche a 20.000 euro, che hanno portato a fermi
amministrativi e provvedimenti di
riscossione coatta. Un salasso che in alcuni casi arriva anche a 1.400 euro per "suoli" di una certa estensione ma non appetibili perché lontani dalle aree urbanisticamente attrattive.
Alcuni membri del comitato marinese |
Una situazione esplosiva eppure affrontata con molta signorilità da
parte del Comitato per la revisione ICI per il quale si è espresso Damiano Piccolo. Per quest’ultimo
il Comune dovrebbe “rifare la tavole e rivedere i comparti del Piano regolatore generale” i cui termini
sarebbero scaduti dando luogo quindi alla illegittimità della pretesa comunale.
Nella mozione discussa nel Consiglio del 21 Dicembre non era inserito - a parere della maggioranza di
centrodestra - da dove recuperare il minor gettito derivante dall’abbattimento del
70% dell’imposta come chiedeva la minoranza consiliare (Pd e Lista
Inglese) per questo, oltre la nomina di
una Commissione, la maggioranza non si è spinta.
Il timore è anche il
contenzioso che si verrebbe a formare per gli anni pregressi giacché dal 2002 i
valori dei terreni furono adeguati da una delibera comunale ai prezzi di
mercato. Prezzi ineccepibili a tavolino, ma che cozzano con i reali valori di
mercato. Una patata bollentissima dove si intravede una certa riluttanza a
rendere immediatamente edificabili le aree rese edificabili dal PRG, ma ad
utilizzarle senza scrupoli per fare cassa. Una precisa volontà politica secondo
il dr. Ennio Volpe ex capogruppo di Forza Italia, presente tra il pubblico.
Il Consiglio ha poi approvato
anche la nuova gara per le mense comunali adeguando il costo riconosciuto
all’impresa e impegnandosi ad allargare il numero degli esenti in base al
reddito.
In ultima analisi è
spuntato come punto aggiuntivo la nomina di una commissione comunale
urbanistica che dia un parere non vincolante sui progetti edilizi sottoposti
all’Ufficio Tecnico. La commissione non si occuperà delle richieste di
agibilità. Ne faranno parte tutti i capigruppo e il Sindaco.
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