IL COMITATO: SIAMO NOI ORA CHE FACCIAMO CHIAREZZA. CONTINUA LO SCIOPERO DELLA FAME, ANCORA NESSUNA ORDINANZA


di Nicola Natale
Gianni Fabbris all'interno della tenda inPiazza Indipendenza a Marina di Ginosa

Lo sciopero della fame continua da martedì 29 Novembre con il solo Gianni Fabbris. 
Il comitato Difendiamo le Terre Joniche ha ringraziato gli amministratori Leonardo Galante, Enzo Giannico ed il vicesindaco di Bernalda per essersi uniti al digiuno ma “la protesta non può essere politicizzata”. 
L’obiettivo ancora da perseguire resta  l’ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri anche per la Puglia che nomini il Commissario delegato a spendere i fondi disponibili per l'allluvione. 
Aspettiamo da un momento all’altro la convocazione dalla Presidenza del Consiglio, ma ne prenderemo atto solo quando la vedremo” dice il leader del comitato dall’interno di una tenda in Piazza Indipendenza a Marina di Ginosa. 
La tenda allestita per protesta dagli alluvionati a Marina di Ginosa in Piazza Indipendenza
Dopo la nota della Protezione Civile che voleva fare chiarezza, anche il comitato ne ha voluta fare. 
Chiarendo innanzitutto che per ottenere le ordinanze non serve per forza alzare le tasse, né tantomeno che per emanare la benedetta ordinanza debbano essere stanziati sia fondi statali che regionali. 
Nel caso delle alluvioni del Piemonte ad esempio l’ordinanza è stata emessa con i soli fondi regionali, ottenuti però alzando le accise sui carburanti. In generale le quattro regioni colpite da alluvioni prima di Liguria e Toscana hanno tutte situazioni differenziate rispetto ad ordinanza e fondi. Risultato dice il sindacalista di Altragricoltura di “un federalismo ottenuto con il mille proroghe che ha sfasciato la solidarietà nazionale rispetto alle calamità”. 
Lo schema disposta dalla Legge vigente è questo:
 1) le Regioni in caso di calamità devono intervenire con propri fondi; 
2) se non ne hanno possono alzare le tasse 
3) se serve altro allora interviene lo Stato. 
Lo schema naturalmente non è stato affatto seguito. 
Se è vero che la Basilicata non ha alzato le tasse ma ottenuto l’ordinanza e le Marche le hanno alzate senza ottenerla. 
Finora gongola Fabbris solo il Piemonte e la Basilicata hanno avuto l’ordinanza: “alzare quindi o meno le tasse ai propri cittadino non è la condizione per ottenere l’ordinanza, lo dimostra il caso lucano”. A essere sotto torchio questa volta è la nota della Protezione Civile nazionale: “é falso che per la mancanza di fondi statali non si possa emanare l’ordinanza”. 
La presidenza del Consiglio può farlo riservandosi di integrare dopo quanto necessario come è accaduto per il Piemonte, questa la tesi del comitato che bolla come “cazzate” diverse interpretazioni. 
Evitare dunque la tentazione per ognuno di giocare la propria partita perché “il prefetto Gabrielli non può passare sulla sofferenza dei cittadini” anche se chiede cose giuste, cioè fondi per la Protezione Civile. 
La Regione Puglia dal canto suo ha messo a disposizione il milione e mezzo di € solo previo blocco della SS106 agli inizi di Novembre. Ma serve una coordinazione stretta tra Ministero dell’Economia, Protezione Civile e Regione che evidentemente non c’è stata. 
Tuttavia prosegue  Fabbris "non mi interessano le responsabilità, la classe dirigente pugliese per nostro conto ha fallito ma ora basta con lo scaricabarile". 
E poi conclude: "non sto facendo nessuna campagna elettorale ma mi sto battendo con il Comitato per il risarcimento dei danni, la messa in sicurezza del territorio e la prevenzione di altri disastri”. Cose per cui non si dovrebbe stare in una tenda e rinunciare al cibo per farsi udire.

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