ALLUVIONE, FABBRIS IN SCIOPERO DELLA FAME. DA SABATO ANCHE L’ASSESSORE GALANTE


dall'articolo apparso sul Quotidiano il 23 Novembre 2011
di Nicola NATALE
Da sx di fronte  Gianni Fabbris, sindacalista di Altragricoltura e Leonardo Galante, assessore comunale di Ginosa al Turismo ed Ambiente. Di lato l'ass. prov. Teresa Galeota.
Lunedì  mattina 21 Novembre Gianni Fabbris, leader della protesta degli alluvionati, ha iniziato lo sciopero della fame. 
Una forma di lotta decisa dall’assemblea del Presidio convocata presso le Tavole Palatine. “Lo richiedeva la mia responsabilità di portavoce del Comitato per la difesa delle TerreJoniche che ho avuto fin qui l’onore di rappresentare e coordinare” ha detto Fabbris conscio della importanza della partita. 
Per farsi udire a Roma in questo momento sconvolta dalla alluvione del cambio di poltrone.
 9 mesi di lotta finiti nel muro di gomma delle richieste di calamità che da tempo immemore arrivano alla Capitale. 
Solo in questi ultimi tre anni ci sono state 9 alluvioni equamente dislocate in tutta Italia con un tragico bilancio di 69 morti. A conferma che il dissesto non è prerogativa delle “cialtronesche” regioni meridionali di tremontiana memoria. 
L’alluvione che colpì Marina di Ginosa e Metaponto fortunatamente non ha fatto vittime per la prontezza dei cittadini nell’allertare i loro vicini e per la diversità orografica del bacino colpito. 
I soccorsi agirono soprattutto per recuperare i marinesi e i metapontini che per salvarsi erano saliti sui tavoli, sulle terrazze e che rivivono ancora oggi quella notte da paura. 
Una paura rinforzata dalle abbondanti piogge di martedì 22 che hanno fatto nuovamente scattare l’allarme meteo della Prefettura di Taranto. 
Il sindaco Vito De Palma, consapevole del rischio idrogeologico insito in zone che si chiamano Pantano o Marinella ha disposto la chiusura delle scuole a Marina di Ginosa per tutta la giornata di domani. 
Una misura eccezionale, un fatto inedito che conferma le preoccupazioni del Comitato Terre Joniche da mesi impegnato a sottolineare con ogni mezzo il rischio idrogeologico a cui sono esposte le due cittadine.
Ma non si può dare l’allarme e chiudere le scuole ad ogni pioggia” dice Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura e leader di Terre Joniche. 
Manca ancora la nomina del commissario che gestisca i fondi esigui messi a disposizione da Regione Puglia (1,5 mln di €) e Regione Basilicata (7 mln di €) e soprattutto mancano i soldi del Governo prontamente stanziati invece per il Veneto prima e per Liguria e Toscana poi. 
A queste richieste si è unito anche Leonardo Galante, assessore comunale al Turismo ed all’Ambiente nonché delegato all’emergenza alluvione: “se in questi giorni non arriveranno risposte certe dal governo centrale, sabato mattina  comincerò lo sciopero della fame, presso il presidio permanente degli alluvionati. E, se le risposte arriveranno solo per la Basilicata, il Comitato si sposterà a Marina di Ginosa, in Viale Ionio, nei pressi della delegazione comunale, per continuare ad oltranza  la protesta degli ignorati e dimenticati”. 
Tutti si aspettavano come aveva promesso Letta il provvedimento all’interno del maxiemendamento al decreto mille proroghe invece nisba. 
Poi lo spread ha travolto il Governo e Monti è ancora alle prese con la formazione completa della squadra. 
Chissà se qualcuno ha mai sentito parlare del Bradano. 
Tra le alluvioni riportate da Wikipedia non figura quella di Marina di Ginosa e Metaponto, ahimé cittadine di confine in Regioni che evidentemente non sono quelle giuste per essere destinatarie di risarcimenti statali.

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