ALLA MIROGLIO L’EX AREA DELLA FILATURA, IL COMUNE DI CASTELLANETA INCASSERA’ 250.000€ Sempre incerta la condizione dei 225 cassintegrati della MIROGLIO
dall'articolo apparso sul Nuovo Quotidiano di Puglia di Sabato 10 Settembre 2011
riproduzione riservata
di Nicola NATALE
Un gruppo di dipendenti in cassa integrazione della MIROGLIO nella sala Consiliare di Castellaneta |
225 persone
appese ad un filo. E quel filo ondeggia da circa due anni e mezzo, minacciando
sempre di spezzarsi. Questa la condizione dei cassintegrati della Filatura e
Tessitura di Puglia, meglio conosciuta come Miroglio.
Così una folta delegazione si è incontrata ieri (n.d.r.venerdì 9 Settembre) con il Sindaco di Castellaneta Italo D’Alessandro per chiedere rassicurazioni sulla effettiva cessione dell’area dello stabilimento di Castellaneta al Gruppo piemontese Miroglio da parte del Comune che ne detiene la nuda proprietà.
E’ questo l’ultimo inghippo a minacciare l’investimento del Gruppo Alimentare Barbero s.p.a., anch’esso di Alba (Cuneo) che produce prodotti da forno il quale si è detto pronto ad assorbire almeno 50 cassintegrati.
D’Alessandro assieme al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Gugliotti ha assicurato che “entro una settimana” o al massimo “entro la fine del mese” il Consiglio Comunale di Castellaneta varerà, molto probabilmente all’unanimità, la cessione definitiva dell’area dello Stabilimento. La cessione sarà onerosa per Miroglio, si è parlato di circa 250.000€, ma non è ancora la cifra precisa stimata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Castellaneta e attualizzata a norma di legge. Che infatti arriverebbe a 500.000€ tondi tondi. Sindaco e Presidente hanno escluso qualsiasi manovra dilatoria, ripetendo le assicurazioni date anche al dirigente della Regione Puglia Davide Pellegrino, la cui nota, giunta il 21 Luglio, è stata subito presa in carico dagli Uffici comunali. Solo l’estate avrebbe impedito secondo il Sindaco la convocazione di un consiglio ad hoc: “non immagino nessuno che voglia remare contro quest’atto solo perché siamo in campagna elettorale. Tra l’altro nella delibera si farà un chiaro riferimento all’accordo del 5 Marzo al MISE e cioè che la vendita del suolo è subordinata alla reindustrializzazione”. E’ un tassello fondamentale dell’accordo con il Gruppo Barbero che ha esplicitamente chiesto la piena disponibilità dello stabilimento al Gruppo tessile piemontese.
Ma gli operai hanno anche chiesto
tramite un loro portavoce, Mimmo Giannuzzi, che la Miroglio venga sul
territorio ha discutere i progetti di riconversione. “Non vogliamo che facciano
la riunione ristretta a Roma (n.d.r. con i soli dirigenti del Ministero,
l’Azienda e i dirigenti nazionali sindacali) e poi producano un verbale inutile
del Ministero dello Sviluppo poiché non condiviso con Provincia e Regione che
debbono eventualmente finanziare ed autorizzare gli investimenti. Non vogliamo
ripetere l’errore fatto con Be4Energy. Per questo invitiamo tutti i dipendenti
a farsi sentire con il Gruppo di Alba telefonando di continuo allo stesso amministratore
delegato. I progetti devono essere resi noti, perché 175 dipendenti sono ancora
al palo” . Va ricordato che la Miroglio, con due sedi a Ginosa e Castellaneta
fu tra il 1996 ed il 2008 un gioiello di efficienza, base strategica del Gruppo
fino a quando lo stesso non si è orientato alla grande distribuzione
commerciale dei suoi tantissimi marchi (tra i più noti Elena Mirò, Caractére,
Motivi, Oltre) ed ad una delocalizzazione ancora più spinta, prima in Bulgaria
e poi in Cina, ma sempre continuando a vendere in Italia. Negozi monomarca sono presenti nelle
vie centrali dello shopping di tutte le città italiane.
Così una folta delegazione si è incontrata ieri (n.d.r.venerdì 9 Settembre) con il Sindaco di Castellaneta Italo D’Alessandro per chiedere rassicurazioni sulla effettiva cessione dell’area dello stabilimento di Castellaneta al Gruppo piemontese Miroglio da parte del Comune che ne detiene la nuda proprietà.
E’ questo l’ultimo inghippo a minacciare l’investimento del Gruppo Alimentare Barbero s.p.a., anch’esso di Alba (Cuneo) che produce prodotti da forno il quale si è detto pronto ad assorbire almeno 50 cassintegrati.
D’Alessandro assieme al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Gugliotti ha assicurato che “entro una settimana” o al massimo “entro la fine del mese” il Consiglio Comunale di Castellaneta varerà, molto probabilmente all’unanimità, la cessione definitiva dell’area dello Stabilimento. La cessione sarà onerosa per Miroglio, si è parlato di circa 250.000€, ma non è ancora la cifra precisa stimata dall’Ufficio Tecnico del Comune di Castellaneta e attualizzata a norma di legge. Che infatti arriverebbe a 500.000€ tondi tondi. Sindaco e Presidente hanno escluso qualsiasi manovra dilatoria, ripetendo le assicurazioni date anche al dirigente della Regione Puglia Davide Pellegrino, la cui nota, giunta il 21 Luglio, è stata subito presa in carico dagli Uffici comunali. Solo l’estate avrebbe impedito secondo il Sindaco la convocazione di un consiglio ad hoc: “non immagino nessuno che voglia remare contro quest’atto solo perché siamo in campagna elettorale. Tra l’altro nella delibera si farà un chiaro riferimento all’accordo del 5 Marzo al MISE e cioè che la vendita del suolo è subordinata alla reindustrializzazione”. E’ un tassello fondamentale dell’accordo con il Gruppo Barbero che ha esplicitamente chiesto la piena disponibilità dello stabilimento al Gruppo tessile piemontese.
Il Sindaco di Castellaneta Italo D'Alessandro |
Commenti
Posta un commento