CURARSI MANGIANDO. LA FRONTIERA NUTRACEUTICA.
Nutraceutica, conferenza dei lions di Castellaneta |
Mangiare di meno
e meglio per stare in salute. O in alternativa curarsi mangiando.
E’ questa in sintesi la nuova frontiera della ricerca biomedica.
E’ questa in sintesi la nuova frontiera della ricerca biomedica.
A parlarne il ventidue
febbraio scorso, in un’affollata conferenza a Castellaneta, il professor
Emilio Jirillo, ordinario di immunologia presso l’Università di Bari.
Al convegno promosso dai Lions di Castellaneta (presidente Rosa Maria Massimeo) in collaborazione con i club di Massafra/Mottola, Ginosa e Crispiano presso il palazzo baronale di Castellaneta hanno collaborato anche Cia, Confagricoltura, Ajprol e Coldiretti.
Al convegno promosso dai Lions di Castellaneta (presidente Rosa Maria Massimeo) in collaborazione con i club di Massafra/Mottola, Ginosa e Crispiano presso il palazzo baronale di Castellaneta hanno collaborato anche Cia, Confagricoltura, Ajprol e Coldiretti.
Non a caso, perché una possibile evoluzione del comparto
agricolo potrebbe proprio trovare nella “nutraceutica”, cioè nella nutrizione
farmaceutica, uno degli sbocchi. Ma sono scenari futuribili e pertanto
Quotidiano di Puglia ha preferito intervistare chi su questo campo è impegnato da anni.
Emilio Jirillo immunologo Università di Bari |
Bisogna partire dal fatto che le malattie collegate all’alimentazione ipercalorica sono in aumento.
In particolare obesità, diabete, neuro degenerazione, incidenti cardiovascolari derivano da un’alimentazione incongrua basata su grassi e proteine animali.
La scienza in questo momento è orientata a cercare non tanto nuovi farmaci ma nutraceutici, cioè prodotti naturali come l’olio extravergine di oliva, pesce, vino, frutta e verdura o integratori aggiunti negli alimenti.
Studiando questi alimenti a quali conclusioni siete giunti?
I nostri studi
si basano sull’estrazione di polifenoli dal vino rosso, in particolare dal
negro amaro e dal nero di troia o dalle vinacce. Queste molecole organiche
naturali testate in studi in provetta, in animali e uomini sono altamente
anti-infiammatorie. La somministrazione di questi prodotti previene malattie
infiammatorie come l’obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari.
Dove sono stati condotti questi studi?
All’Università
di Bari, presso il dipartimento di immunologia. Un’altra parte è stata svolta assieme ad un gruppo
giapponese di Tokio confrontando le vinacce pugliesi con quelle giapponesi
derivanti dalla vinificazione dell’uva koshu. Anche qui gli studi hanno dato
esiti positivi con maggiori indicazioni per le infiammazioni di tipo
intestinale per quanto riguarda le uve giapponesi e migliore prevenzione delle
allergie per le nostre uve.
Perché i polifenoli esplicano questa attività antinfiammatoria?
Perché i polifenoli esplicano questa attività antinfiammatoria?
Tutto ruota
intorno alla cellula t-regolatoria, fondamentale a livello immunitario
intestinale. Questa cellula, attivata dai polifenoli, induce uno stato di
anti-infiammazione. Questi risultati saranno presentati in un convegno internazionale
di immuno-nutrizione a Carovigno in provincia di Brindisi che si terrà dall’uno al tre di maggio.
Come sono nati questi studi e perché
proprio in Puglia?
A Bari,
l’immunologia ha un’antica tradizione e noi immunologi abbiamo lavorato
parecchio sul tessuto immunitario intestinale. Abbiamo iniziato a vedere che il
cibo funziona da antigene, cioè è riconosciuto dal sistema immunitario. Di qui l’idea di testare queste
sostanze naturali.
Laddove viviamo
una malattia infiammatoria cronica (come colite ulcerosa, morbo di krone)
curata con medicinali costosi si possono ottenere gli stessi risultati con
queste pillole liofilizzate.
In Giappone esiste un brevetto. Noi stiamo lavorando con Farmalabor di Canosa su un progetto euopeo e ministeriale con i polifenoli.
Si è iniziato con i test riguardanti malattie come alzheimer e parkinson e si proseguirà con i pazienti in sovrappeso. E’ essenziale a questo punto creare una cultura sull’uso di questi farmaci naturali.
In Giappone esiste un brevetto. Noi stiamo lavorando con Farmalabor di Canosa su un progetto euopeo e ministeriale con i polifenoli.
Si è iniziato con i test riguardanti malattie come alzheimer e parkinson e si proseguirà con i pazienti in sovrappeso. E’ essenziale a questo punto creare una cultura sull’uso di questi farmaci naturali.
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