SGOMENTO PER LA MORTE DI DI TINCO. L'UOMO SI E' TOLTO LA VITA.
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 10 Marzo 2012
Vincenzo Di Tinco |
Le brutte
notizie si accavallano in questo tragico 2012. Ancora un suicida a Ginosa. Questa volta è toccato a Vincenzo Di Tinco, 60 anni, commerciante.
L’uomo
sarebbe stato ritrovato poco distante dalla sua casa in c.da Ciaurro da uno dei
suoi tre figli, insospettiti dall’assenza.
I carabinieri, allertati, lo hanno
ritrovato senza vita vicino ad un albero, le indagini successive hanno appurato che l'atto è stato volontario.
Alle origini del gesto la difficile
situazione finanziaria in cui versava il commerciante in abiti per bambini.
Per anni aveva lavorato al mercato settimanale del Poggio, una presenza abituale, nelle traverse di Viale Martiri
D’Ungheria, aiutato dai familiari.
Vincenzo lascia la moglie Maria Teresa
Carlucci e tre figli Gianfranco, Luca e Carmen.
Un altro suicidio quindi, a 23
giorni esatti, dal giorno in cui un altro ginosino si è tolto la vita, G. R. e
a poco più di due mesi da quello di F.L..
In questo caso la motivazione sembra chiara: la crisi economica. Tuttavia il terreno in cui maturano queste decisioni non si
presta mai a facili interpretazioni.
L’uomo doveva
incontrare il direttore di una banca locale per chiedere un fido di 1.300 euro
necessario a pagare un fornitore.
Fido poi negatogli - a quanto sembra - perché oltre ad un’esposizione
debitoria rilevante, il commerciante aveva avviato un contenzioso con la stessa banca.
Motivo di
quest’ultimo, l’addebito, ritenuto illegittimo, di 4.500 euro per l’utilizzo
del pos, il terminale telematico che consente di pagare con bancomat e carta di
credito.
Una vicenda seguita dall’avv. Giuseppe Lecce del Foro di Taranto che
dichiara alla stampa “dagli estratti conto sono emersi addebiti sproporzionati
per le transazioni, probabilmente
frutto di errori”. Per il legale inoltre, il commerciante non sarebbe riuscito
ad ottenere il fido, pur avendo fatto presente la situazione all’istituto di
credito e avendo chiamato in causa una società di Palermo, concessionaria del
pos.
Proprio quest’ultima circostanza sta facendo prendere in considerazione
l’idea di presentare denuncia per istigazione al suicidio.
Nel frattempo il pm Bruschi ha aperto un fascicolo.
Tra i documenti
dell’inchiesta ci sarà probabilmente il quaderno con le due pagine nelle quali
il commerciante avrebbe raccontato la sua triste vicenda, cosa che getterà luce
sul gesto dell’uomo ma purtroppo non toglierà il dolore e lo sconcerto per una
morte immotivata che ha però valore di monito e di allarme.
A Ginosa, come
altrove, la crisi picchia duro: è scomparso o fortemente ridotto anche il
reddito incerto, basso, ma comunque esistente, dato dall’agricoltura e dalla
industria locale e tarantina. Quei redditi, alimentavano il commercio locale,
compreso il mercato dove Di Tinco operava.
Ma è inutile cercare un fil-rouge
tra queste morti.
Per il dr. Franco Pacente, psicoterapeuta e responsabile del Centro Diurno CSM
Ginosa “è difficile trovare nel tessuto sociale o economico di Ginosa le cause
di queste morti che potrebbero essere così vicine nel tempo per una pura
coincidenza. “E’ una notizia che tuttavia fa molto riflettere, soprattutto se
legata alle altre morti in una cittadina di 23.00 abitanti”.
La crisi
tuttavia – continua Pacente - non
è più dura che altrove, le motivazioni possono essere molto varie, da quelle
psicopatologiche a quelle relative alle singole storie che vanno indagate e che
noi non conosciamo assolutamente. Bando quindi a facili interpretazioni”.
I funerali si
svolgeranno stamattina alle 9:30 nella Chiesa del Cuore Immacolato per dare
l’estremo saluto ad un uomo che ha lottato tanto. Ai familiari giungano le più sentite condoglianze della redazione e dei commercianti di Ginosa. Mai come in questi casi dispiace esercitare il diritto di cronaca.
grazie a tutti...
RispondiEliminaVincenzo Di tinco merita il vostro calore
e rispetto xke era una xsona incapace di fare
del male xfino a una mosca...nn lo meritava
e spero riposi in pace almeno ora...