MOBILITA’ RITIRATA PER LA CURVET, MA SERVONO NUOVI INVESTITORI. I DIPENDENTI: CAMBIATE IL MANAGEMENT !


dall'articolo apparso sul Quotidiano di Venerdì 23 Settembre 

di Nicola NATALE


Il personale della CURVET



Lo Stabilimento Curvet di Laterza


Giuseppe Massafra Filctem CGIL e Amedeo Guerriero UilCem


L'ingresso della CURVET di Laterza
Mobilità ritirata per la Curvet di Laterza ma l’orizzonte è molto più che nebuloso. Lo dichiara Amedeo Guerriero della Uilcem assieme a Giuseppe Massafra della Filctem CGIL. Il fax aziendale arriva proprio durante la conferenza stampa e con esso la disponibilità dei lavoratori a interrompere lo sciopero ad oltranza indetto dopo il mancato accordo del 14 Settembre all’Assessorato Provinciale al Lavoro. Anche perché nel frattempo una parte dello stipendio di Agosto è arrivata. Sono però gli stessi lavoratori assiepati vicino al cancello di entrata a chiedere il cambio del management. “Da tre anni nonostante i nostri sforzi e la disponibilità le cose non hanno fatto che peggiorare”. Ed a dimostrare che facevano sul serio ieri hanno bloccato dei tir. I sindacalisti si muovono con disinvoltura in una fabbrica che è un vero gioiello, ad iniziare dalla pavimentazione di entrata tutta in vetro, ai tanti uffici deserti per finire ai macchinari ipertecnologici acquistati con il contributo di Invitalia, con i fondi della reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica, la famosa legge 181 del 1989. L’Agenzia ex Sviluppo Italia ora pretende la restituzione del prestito, il Comune l’ICI, l’Enel la bolletta: una mare di debiti. E dire che la Curvet pareva un investimento pubblico perfetto, invece dopo 7 anni lo stabilimento laertino rischia di trasformarsi nell’ennesima cattedrale nel deserto. Il dissesto finanziario pare sia stato provocato dalla rapida delocalizzazione in Polonia, Bulgaria, Russia, Usa e Marocco che ha sbilanciato i conti della Curvet Manufacturing Spa con sede a Colbordolo, in provincia di Pesaro. Non basta evidentemente che lo stabilimento di Laterza sia il secondo in Europa per la lavorazione dei metri curvi con larghezze che possono arrivare fino a 5 metri. La soluzione secondo Guerriero sarebbe “trovare qualche altro azionista in grado di apportare nuovi capitali, ipotesi pare non gradita alla proprietà in mano al dott. Roberto Bartolucci” proprio per questo Massafra ritiene che “al più presto vanno coinvolti Ministero dello Sviluppo e Regione”. Una corsa contro il tempo perché i la Curvet SPA è andata al disotto del livello adeguato di capitalizzazione, i creditori premono e la liquidazione dell’azienda appare uno scenario probabile. L’incontro di Massafra e Guerriero mercoledì scorso con la direzione aziendale nella persona del Dr. Mancini ha posto le premesse per uno sblocco parziale dello stipendio di Agosto, sono partiti i primi bonifici mentre gli altri seguiranno la prossima settimana ma soprattutto il ritiro della procedura di mobilità, con un tempo di riavvio minimo di 45 giorni. Ma non è questo l’ammortizzatore sociale giusto - dicono i sindacalisti UIL e CGIL – ci vuole la CIGS, questi lavoratori sono gli unici sul territorio a saper fare queste lavorazioni: sono risorse umane preziose che non possiamo sprecare ed avviare al licenziamento.

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