NUOVO VOCABOLARIO DEL DIALETTO GINOSINO, UN INNO ALLA GINOSA DEL PASSATO.


Grazia Pollicoro e Nicola Facilla, autori del "Vocabolario del dialetto ginosino".
(photo courtesy of Francesco Pignalosa)


di Nicola NATALE

C’è chi ama il dialetto ginosino a tal punto da farne un vocabolario. E’ il caso di Nicola Facilla e della prof. Grazia Pollicoro dell’associazione “La Jarvìne”. 
I due hanno presentato il loro lavoro lunedì scorso al teatro comunale Alcanices di Ginosa con Luigi Dell’Orco nel corso di una serata molto partecipata.
GINOSA Il teatro Alcanices durante la presentazione dell'edizione 2017 del "Vocabolario del dialetto ginosino".
Sul palco il sindaco di Ginosa Vito Parisi, Eufemia Pavone, autrice di rime e prose in vernacolo ginosino nonché don Domenico Giacovelli, direttore dell’ufficio della diocesi di Castellaneta per i beni culturali ed ecclesiastici. 
E’ al cancelliere vescovile che si deve non solo la prefazione dell’opera, ma anche l’intervento per illustrare “una pagina di storia locale non letta sul culto di Santa Veneranda Parasceve”. 
Santa Veneranda Parasceve,
antica patrona di Ginosa.
Era quest’ultima infatti la Santa patrona di Ginosa, fino al 1765 quando le fu affiancata la Madonna del Rosario, i cui festeggiamenti cadono quest’anno il 1° ottobre, preceduti da quelli dei Santi Medici Cosma e Damiano, affiancatisi a loro volta nel 1948. 
Il vocabolario del dialetto ginosino nasce sulla base di un preesistente lavoro del dr. Giovanni Gigli, “Raccolta di voci dialettali ginosine”, presentato a suo tempo dal critico letterario Rai Luciano Luisi, ma ne amplia il numero di espressioni nel frattempo raccolte dai due autori. 
Si arriva a 10.857 lemmi preceduti nella prima parte dalle caratteristiche fonetiche e dalla diatesi paradigmatica di alcuni verbi, utile per comprendere le correlazioni tra il significato della frase è la sua struttura grammaticale della frase. 
Il vocabolario non si limita all’esposizione di voci che affondano la loro ragion d’essere nella cultura materiale e contadina di una civiltà antichissima, quella rupestre, ma è un vero e proprio viaggio nella Ginosa storica. 
A partire dalla terza parte che elenca nomi di persone e nomi di Santi, per continuare alla quarta che contiene un quadro d’unione dei fogli di mappa delle contrade e delle masserie di Ginosa, accompagnato da aerofotogrammetrie e dagli stradari del paese madre fino alla sua marina.
Non mancano le unità di misura in uso nelle province dell’ex Regno di Napoli. 
L’opera di 480 pagine* si conclude con la versione dall’italiano al ginosino dei lemmi, contenente 9.888 voci. 
Un lavoro imponente intervallato  da foto che illustrano il passato recente di Ginosa,  a testimonianza perenne di quei tempi ben fissi nella memoria di tanti anziani, spesso rievocati con intensa nostalgia.

*in vendita nelle seguenti esercizi commerciali ginosini: Edicola del Poggio, il Calamaio, Lorenti, Rosato, Ico Dragone, Ip via Puglie.

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