DOPPIA VERITA' SUL BILANCIO 2016.
di Nicola NATALE
Si scalda la
polemica attorno al bilancio comunale ginosino.
Silenzio invece, da tutte le
forze politiche, sulla mancata apertura delle isole ecologiche e sulla
ricostruzione del tratto crollato di via Matrice.
La diatriba sullo stato delle
casse comunali è stata avviata da un’intervista via Just Tv dell’ex consigliere delegato al
bilancio Giacomo Cassano e da una pronta risposta (via web) dell’assessore
Vincenzo Tarantini, che ha assunto con il Movimento 5 Stelle la medesima
delega.
![]() |
Giacomo Cassano, ex consigliere comunale delegato al bilancio |
Per Cassano “il bilancio
di Ginosa è sano” e tra poco “arriverà un ritorno di fondi derivanti dall’Imu
per gli stabilimenti produttivi che hanno macchinari imbullonati”.
Certo,
ammette Cassano “l’indebitamento totale dell’ente è di circa 10 milioni e mezzo
di euro ma non esistono i 22 milioni di euro di debito di cui parlava il
movimento in campagna elettorale”.
Il consigliere forzista aggiunge: “ci sono
anche i 28 milioni di euro di crediti del Comune di Ginosa” sia pure dovuti
tutti a “accertamenti su imposte locali evase, rateizzazioni di imposte,
trasferimenti regionali non ancora pervenuti”. “Insomma” puntualizza Cassano
difendendo a spada tratta il mandato De Palma “altro che dissesto, il 29 luglio
in Consiglio si è evidenziata una difficoltà di cassa come per tutti i Comuni
italiani, ma si è anche accertata la salvaguardia degli equilibri di bilancio,
validata dai revisori”.
Altra questione quella dei mutui che assommerebbero
anch’essi a circa “10,5 milioni di euro con circa 400mila euro di interessi
passivi”.
Anche qui l’ex consigliere difende la capacità di indebitamento del
Comune di Ginosa certificata dalla Cassa depositi e prestiti in “circa 30
milioni di euro” consentendo quindi ampio spazio di manovra alla maggioranza a
5 stelle.
C’è l’imbarazzo della scelta per le emergenze: le strade a pezzi, il centro storico per un terzo inagibile, il consolidamento definitivo ed urgente del Castello normanno (circa 1071 d.C.) poi divenuto Palazzo Baronale come dicono gli storici più avvertiti.
C’è l’imbarazzo della scelta per le emergenze: le strade a pezzi, il centro storico per un terzo inagibile, il consolidamento definitivo ed urgente del Castello normanno (circa 1071 d.C.) poi divenuto Palazzo Baronale come dicono gli storici più avvertiti.
![]() |
Vincenzo Tarantini, assessore al bilancio del Comune di Ginosa |
Ma l’intervista, pur molto suadente nei toni, non è andata giù al
neo assessore Vincenzo Tarantini per il quale si tratta di “fesserie”.
“Il fatto che ci
sia equilibrio non annulla i debiti, capisco che per chi nasconde le fatture
nei cassetti del 2013, è facile non vederli” ha ribattuto duro su facebook. Aggiungendo
poi che tra i debiti non si possono scindere quelli verso fornitori e quelli
per i mutui.
I due importi, rispettivamente “10,5 milioni di euro e 12 milioni
di euro”, sommati riportano alla cifra diffusa in campagna elettorale dal
Movimento 5 Stelle.
Ma anche i crediti per Tarantini sono molto ben lontani dai
28 milioni di euro menzionati da Cassano.
Per l’assessore “ben 11 fanno
riferimento a cifre mai riscosse in passato, quindi in cassa rimangono 9
milioni di euro mentre i debiti verso i fornitori sono nell’ordine dei 10,5
milioni di euro e ciò spiega uno dei motivi nei ritardi dei pagamenti”.
Ci sarebbero comunque 6,5 milioni in più (28-11=17-10,5=6,5)
se le cifre di Cassano sono attendibili. Sono tutti assorbiti dai mutui o sono in corso di recupero? Al momento non è chiaro.
Ad ogni modo per Tarantini “ci sono
grosse responsabilità delle passate amministrazioni per non aver riscosso con
più convinzione quegli importi”.
Mentre l’avvio dell’amministrazione Parisi si
è caratterizzata, sempre secondo Tarantini, per “la riduzione delle cifre destinate alla
politica da 150mila euro ad 80mila euro, il miglioramento della cassa e il
pagamento più veloce ai fornitori”.
Commenti
Posta un commento