IL CANDIDATO INGLESE: "PRG E COMPARTI, PROBLEMA GRAVISSIMO AGGRAVATO DA COMMISSARIO".

GINOSA, Teatro Alcanices - Confronto su prg e comparti.
Da sx il geom. Francesco Santantonio, l'avv. Cristiano Inglese (candidato sindaco lista omonima) e l'ing. Domenico Di Franco

QUOTIDIANO DI PUGLIA 9 APRILE 2016
di Nicola NATALE

Ma il piano regolatore generale è ancora vigente? 
Inizia (e in parte finisce) con una domanda l'incontro elettorale di Cristiano Inglese. 
Sul palco dell’Alcanices con l’avvocato candidato sindaco per l’omonima lista, l'ingegner Domenico Di Franco e il geometra Francesco Santantonio studente di Ingegneria al Politecnico di Bari, ai quali è affidata una brevissima introduzione ai problemi del comparto edilizio. 
Sui due si scarica immediato (via social) lo stigma del candidato avversario Raffaele Calabrese (Forza Ginosa) “fino a un anno fa prendevano incarichi da chi governava Ginosa”. 
Polemiche elettorali a parte il settore edilizio secondo Santantonio “rischia la paralisi se non si prende di petto la situazione, anche perché non sappiamo con quale strumento operare”. 
Sulla stessa linea l’ing. Di Franco che con un salto all’indietro ricorda “la delibera commissariale che approvò il piano di fabbricazione di Ginosa nel 1978 escludendo Marina di Ginosa”. 
Testimonianza forse di come agli errori e ai ritardi di regolazione edilizia di sindaci, assessori e consiglieri (la legge era del 1967) siano poi seguiti anche quelli dei commissari. 
Uno degli esempi in negativo é “via Cacciatori per la quale era previsto un parcheggio e un centro sociale e culturale” mai realizzati. 
Cristiano Inglese,
avvocato, candidato sindaco Lista Inglese
(elezioni del 5 giugno 2016)
L’onere della proposta viene perciò spostato tutto sul candidato Inglese per il quale “c’è una sostanziale incertezza che provoca gravi danni”. 
Tutto perché nel 2000 qualcuno decise di non rispettare le prescrizioni imposte dalla Regione Puglia. “E’ un problema che spezza le gambe a tutti, sottovalutato fin dal 2012, data del ricorso di un cittadino contro un’impresa” dice Inglese, secondo il quale “i tecnici comunali hanno dubbi nel concedere i permessi a costruire”. 
L’incubo (per i cittadini come per il futuro sindaco) è trovarsi a gestire “cause di risarcimento danni contro il Comune perché, a partire dall’anno 2000, ci sono costruzioni edificate laddove non si poteva”. 
E il tutto con dei regolari permessi a costruire. 
Poi una frase pesante: “L’intervento del commissario ha aggravato il problema poiché riapprovando il piano regolatore generale si sono lasciati senza autorizzazione edifici altrimenti regolari”. 
La paventata nullità in alcune sue parti del Piano Regolatore Generale coinvolge direttamente non solo l’urbanistica di Ginosa ma anche la fiscalità comunale. 
E qui entrano in scena i comparti edilizi che sembrano ideati al solo scopo di far cassa. 
Terreni agricoli, anche molto distanti dall’abitato, che divengono edificabili ma solo sulla carta.
Si predispongono (dopo anni) piani particolareggiati pagati ai professionisti che li redigono ma che non vengono approvati e resi immediatamente operativi dal Consiglio Comunale.
Senza dire ai proprietari che, anche dopo l’approvazione, l’edificabilità dei suoli non è automatica ma subordinata a ulteriori esborsi di denaro.
Per Inglese “il prg non è un problema significativo, ma bensì vitale e solo avendo coscienza che le casse comunali non sono il pozzo di San Patrizio si può sperare in un’inversione di tendenza”.
La proposta fatta balenare, oltre a quella di un possibile risarcimento dei proprietari gravati dall’imu, è quella “dell’affrancamento dei suoli sui quali le Autorità di Bacino indicano rischi che ne pregiudicano l’edificabilità”, una proposta parziale che allevierebbe il problema per alcuni ma non lo risolverebbe per tutti. 
Ma, a parte il solito problema di sempre - dove trovare i soldi per i molto improbabili risarcimenti - emerge secondo Inglese l’inerzia “degli uffici comunali che sono pagati per risolvere i problemi, non per aspettare che tornino amministratori compiacenti”. 
Risarcimenti che in ogni caso si scaricherebbero sui cittadini, come è già accaduto per il milione del diritto di allaccio, poi restituito dal Comune a seguito di sentenza.
GINOSA - Teatro Alcanices (lista inglese incontro su prg e comparti)
La proposta della lista civica Inglese è “restituire ai proprietari dei comparti i soldi inutilmente versati, anche se non ci sono soluzioni pronta cassa ma amministratori che inducano i tecnici comunali ad adottare atti che sollevino cittadini dall’imu che in questo caso genera diseguaglianze di trattamento”. 
Tuttavia si precisa “non ci sono santi che possano evitare l’IMU, o si cambia la destinazione d'uso o si introduce un elemento che chiarisce come l'edificazione sia impossibile”. 
I 25 comparti introdotti quindi dal 2002 al 2007 rimangono la riserva di cassa per il Comune di Ginosa, ma non si traducono né in nuove zone edilizie (per alcuni inutili) né vengono sollevate dal peso dell’imu che grava in alcuni casi anche per migliaia di euro l’anno.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 9 aprile 2016 - Prg e comparti a Ginosa

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