IL CALO’ INSEGNA AI GENITORI OLTRE CHE AGLI ALUNNI
Da sx Vitalba Bruno psicologa, Marianna Galli dirigente scolastico comprensivo "Giovanni Calò". |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 23 MARZO 2016
di Nicola NATALE
La scuola si
sdoppia e si allunga ai genitori. È stato questo l’intento del
corso sulla genitorialità terminato ieri (22 marzo). A svolgere le conclusioni la stessa dirigente
del Comprensivo “Calò” Marianna Galli.
Focus dell’ultimo incontro è stata la
dispersione scolastica, sia quella effettiva, sia quella latente.
Quinto posto
per l’Italia in Europa per l’abbandono scolastico, con le donne più propense
dei maschi a terminare gli studi. Puglia al quarto posto in Italia per numero di
abbandoni con il 19-20% con tendenza alla riduzione nel 2015 che si attesta al
16%. Le due isole maggiori, Sicilia e Sardegna subito seguite dalla Campania
occupano il poco felice podio con un significativo sovrapporsi dei dati
sull’abbandono scolastico con quelli della disoccupazione.
“Non c'é essere una relazione diretta” ha aggiunto la Galli "ma il dato è sintomatico". Uno studio del 2007 indica inoltre come i comportamenti devianti interessino
il 68% dei ragazzi che hanno abbandonato la scuola.
Varie le ragioni, con la
famiglia di provenienza all’origine prima degli abbandoni. In subordine il contesto
territoriale e gli amici “i pari” che contribuiscono a determinare gli
abbandoni.
GINOSA ISTITUTO CALO' I genitori presenti all'ultimo incontro del corso sulla genitorialità "La famiglia si-cura" |
Mancanza di autostima e possibilità di carriera preclusa sono gli
esiti quasi scontati di un abbandono.
Mentre le difficoltà di accesso al mondo
del lavoro sono utilizzate sempre più come alibi per non impegnarsi nello
studio. Abbandonare cioè la competizione invece di diventare più abili.
“Il
futuro disoccupato si forma nella stessa famiglia, quando c’è lassismo rispetto
al rendimento scolastico”.
Il danno lo si avverte quando è ormai troppo tardi,
quando i ragazzi intorno ai 20-22 anni vogliono lavorare.

Di qui i finanziamenti
dell’Unione Europea per dotare la scuola di più laboratori perché servano a
ridurre la dispersione.
Obiettivo fallito nei primi sei anni ma ancora rincorso
dai programmi europei specie nel Sud dell’Europa, desiderosa quest’ultima di
portare al massimo al 10% l’abbandono. Rimedio principe quindi inserire i
ragazzi in contesti realmente sociali, strada inclusa, purché “si eviti l'abbandono
sul divano a tv e smartphone”.
Il corso ha affrontato in otto incontri anche i
temi dei conflitti nella coppia, i segnali d’allarme in neuropsichiatria ed
anche i risvolti legali e psicologici delle separazioni, tutt’altro che
infrequenti.
Tra gli esperti che hanno fornito gratuitamente il loro contributo
la psicologa Vitalba Bruno, la dr.ssa Caterina Lattarulo, la dr.ssa Alessandra
Giannuzzi, l’assistente sociale Marika Curci.
“Ma nulla” ha concluso la
dirigente “ci può consentire di abdicare al nostro ruolo di genitori e di
educatori, anche quando i figli ti sfiniscono e ti deludono”.
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