MENSE SCOLASTICHE, I GENITORI DETTANO LE LORO CONDIZIONI.
![]() |
GINOSA FEBBRAIO 2016. Mense scolastiche in difficoltà. Operatori e fornitori non pagati da ottobre 2015. |
di Nicola NATALE
La democrazia
due punto zero.
Non si può chiamare altrimenti la lettera protocollata ieri da
parte di alcuni genitori alla responsabile d’area dei servizi sociali Rosa
Pizzulli, con relativa richiesta di incontro.
Il motivo è sempre quello legato
alle difficoltà economiche delle mense scolastiche, in cui all’ottimo
funzionamento fa da contraltare il ritardo nei pagamenti senza che esattamente
si sappia perché.
Né i dirigenti, né l’ex maggioranza di centrodestra hanno spiegato pubblicamente perché, a fronte dei ticket pagati dai genitori, poi non ci siano soldi in cassa per pagare la onlus Mammillaria, fornitrice del servizio mense scolastiche.
Né i dirigenti, né l’ex maggioranza di centrodestra hanno spiegato pubblicamente perché, a fronte dei ticket pagati dai genitori, poi non ci siano soldi in cassa per pagare la onlus Mammillaria, fornitrice del servizio mense scolastiche.
La missiva confezionata in un elegante stampatello
scritto a mano (ormai raro) enumera in sei punti cosa vogliono i genitori dei
bambini che frequentano i plessi
Lombardo Radice (rione Fontana) Morandi (rione Poggio) e Giovanni Paolo II°
(via Costa della Crognola).
Il rappresentante del Calò e della Radice, Michele
Grecucci, chiarisce innanzitutto che è volontà comune dei genitori di far
mangiare ai loro figli “pasti cucinati sul posto” e quindi di escludere
tassativamente “appalti o forniture mediante servizio catering”.
Le richieste non si fermano qui, e a fronte dei 3,5 euro massimi richiesti per pasto, si esigono “controlli accurati circa le condizioni igienico-sanitarie, anche con analisi”.
Le richieste non si fermano qui, e a fronte dei 3,5 euro massimi richiesti per pasto, si esigono “controlli accurati circa le condizioni igienico-sanitarie, anche con analisi”.
I genitori, mai combattivi e determinati come in questo caso, chiedono anche che si visualizzi il capitolato d’appalto poiché a loro avviso “ci
sarebbero delle irregolarità”.
![]() |
GINOSA Una piccola delegazione si è recata in Comune per chiedere spiegazioni. |
Nella stessa scheda per segnalazioni e
suggerimenti del Comune di Ginosa si chiede inoltre di modificare le quote di contribuzione alla
mensa, fissate in base all’indicatore di situazione economica equivalente
(ISEE).
I più accorti hanno da tempo notato che l’indicatore risulta alquanto
fallace nel cogliere l’effettivo tenore di vita dei contribuenti.
Per questo
propongono di passare dalle quattro fasce di reddito ad una fascia unica che
suddivida equamente tra tutti il costo delle mense scolastiche.
Il problema
infatti è che gli esenti o i contribuenti parziali sono troppi rendendo
antieconomica la gestione delle mense scolastiche da parte della Mammillaria. Una organizzazione non lucrativa (onlus) a cui i
genitori non vogliono in alcun modo rinunciare. anche per gli aspetti sociali
ed economici che la onlus racchiude in sé.
“Le agevolazioni" aggiungono "dovrebbero essere destinate esclusivamente alle famiglie con più di un figlio
ad usufruire del servizio mensa".
Insomma, un notevole esempio di
riappropriazione di una funzione di controllo dell'operato di dirigenti e politica che sembrava ormai sopita da
tempo.
Sempreché questa protesta sia accolta, e non naufraghi fra codicilli,
regolamenti e cattiva volontà.
Domenica mattina 21 febbraio alle 11:00 davanti al plesso Lombardo
Radice il cons. reg. Marco Galante incontrerà i genitori, condividendo le loro
preoccupazioni. Un ulteriore incontro è previsto invece lunedì prossimo in
Piazza Nusco alle 19:30.
![]() |
GINOSA La "Lombardo Radice", una delle prime scuole ad avviare il tempo pieno. |
Commenti
Posta un commento