POLIAMBULATORIO DI GINOSA, RIUNIONE CON I VERTICI MA NESSUNA SOLUZIONE PER 118, PIP E SENOLOGIA.
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GINOSA il Poliambulatorio di via Palatrasio. La struttura è ben lungi dall'offrire tutti i servizi per i quali era stata pensata. |
di Nicola NATALE
La coperta è
sempre troppo corta per il Poliambulatorio di Ginosa.
Ieri (19 gennaio) si è tenuta
l’ennesima riunione presso il centro Asl di via Palatrasio.
Massiccia la
partecipazione degli addetti ai lavori (operatori sociali e sindacalisti) ma
nessuna novità di rilievo sul fronte di un miglioramento dei servizi e
dell’abbattimento delle liste di attesa.
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Stefano Rossi, direttore generale della Azienda Sanitaria Locale di Taranto |
Una notizia non nuova, che
conferma però il mancato o ritardato avvio dei corsi di specializzazione per i
nuovi sanitari e la scarsità di personale medico esistente (45 disponibili su 90 previsti). Il tutto
mentre i medici già in servizio non potranno più effettuare straordinari oltre
il limite fissato dalla direttiva europea. Devono cioè obbligatoriamente osservare
11 ore di riposo continuativo ogni 24 ore, anche a tutela degli stessi
pazienti.
Rimane perciò disagiata la situazione di Ginosa, Marina di Ginosa e
Laterza costrette a condividere risorse umane e mezzi non sufficienti a coprire
in maniera ottimale tutta l’area.
Un bacino di 38mila persone distribuite in 30
chilometri che condivide un’auto-medica che si sposta a seconda delle esigenze.
Ma anche la diagnostica, essenziale per la medicina preventiva, ha i suoi guai.
Lo spostamento del mammografo dal Poliambulatorio di Ginosa a Mottola ha
riproposto (assieme al leit-motiv di tante campagne elettorali) un tema serio.
In questo caso è stato detto che quella macchina è ormai datata, e la soluzione è
quella di dotare Castellaneta di un nuovo apparecchio più avanzato in modo da
servire tutto il bacino corrispondente alla parte ovest della provincia di
Taranto.
Non sono stati dati maggiori ragguagli su tempi e modalità di
quest’operazione, lasciando sostanzialmente non risolto il problema.
Per cui a
chi vuole controllarsi (con il servizio sanitario nazionale) non resta che
andare a Mottola. Con l’auto però, perché non ci sono collegamenti bus diretti.
La protesta organizzata del 2 dicembre 2015 presso il Poliambulatorio |
Anche per il Punto di primo intervento territoriale (PIP) non ci sono novità
apprezzabili.
L’orario rimane quello dalle 8 di mattino alle 20, dodici ore
sostanzialmente sovrapposte a quelle in cui sono già attivi i medici di
famiglia e le altre strutture di presidio sanitario.
Anche qui il discorso
della completa copertura oraria rimane legato all’arrivo di nuovi medici: un
rinforzo non più rinviabile. Rimane quindi il nodo della “grossa carenza che
costringe addirittura a chiudere alcuni servizi” come commentato a margine da
un operatore sanitario.
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QUOTIDIANO DI PUGLIA Edizione di Taranto del 20 gennaio 2016 |
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